A lui piacciono le sfide. È arrivato insieme al fratello dall’Etiopia nelle Valli Giudicarie (Trento) quando aveva pochi anni e da allora si è abituato a sfidare il mondo. Yeman Crippa non sapeva cosa fosse l’atletica, accudiva le mucche al pascolo. Poi ha cominciato a correre e i cromosomi del predestinato si sono visti quasi subito.
Di acqua sotto i ponti da allora ne è trascorsa molta. Nel frattempo oltre a divenire l’uomo più veloce d’Italia nei 3000, 5000, 10.000 e mezza maratona, si è intascato qualche medaglia, di quelle che contano, a livello assoluto, (nella fase giovanile della sua attività, specie tra i prati, non aveva rivali), come l’oro a Monaco di Baviera nei 10mila e il bronzo nei 5mila.
Ora l’aspetta la maratona. Domenica proverà i km 42,195 per la prima volta a Milano. Per preparare bene l’appuntamento è stato 42 giorni in quota a Iten (Kenya) nella mitica Rift Valley. Correva con atleti in grado di terminare la mezza maratona in 59’. Con il nostro miglior mezzofondista gli atleti africani della colonia Gianni Demadonna.
Yeman si è sorbito chilometri come caramelle. Il “lungo” sulle strade della zona, sempre al mattino, poco dopo l’alba. I cosiddetti “lavori” in pista a Eldoret (2200m slm), con sveglia all’alba alle 5, colazione fugace, e poi in pista dopo 45’ di auto. Il riscaldamento quasi sempre al buio, poi non appena si fa giorno, dopo pochi minuti il sole splende, l’Equatore regala queste splendide mattine.
Il 19 marzo è ritornato in Italia, solo sabato scorso ha fatto un allenamento con i controfiocchi. Il suo tecnico Massimo Pegoretti, sa che Yeman potrebbe centrare subito un ottimo risultato sotto il profilo cronometrico. Staremo a vedere. Ad ogni buon conto si tratta di una sorta di prova d’orchestra, visto che questa estate sarà nuovamente in pista ai mondiali nei 10 mila.