«I superfood sono spesso promossi come soluzioni naturali per migliorare la performance, aumentare il recupero muscolare e ridurre lo stress ossidativo. Ma è proprio così?» ci domandano in apertura di articolo i due autori Fabrizio Angelini ed Elena Spedicato.
Per valutare la loro effettiva utilità, infatti, è necessario esaminare le evidenze scientifiche e distinguere tra benefici reali e promozioni commerciali, proseguono l’endocrinologo e la biologa nutrizionista.
Realtà o marketing?
«Il termine superfood è ampiamente usato per descrivere alimenti particolarmente ricchi di nutrienti bioattivi, come vitamine, minerali, antiossidanti e acidi grassi essenziali, ma European Food Information Council sottolinea che il concetto di superfood è spesso esagerato dai media e dai produttori per scopi di marketing, senza una regolamentazione ufficiale che ne supporti l’utilizzo scientifico» spiegano i due esperti.
Dosi e tempistiche
«La maggior parte degli studi che evidenzia i loro benefici utilizza dosaggi specifici e controllati difficili da replicare nella vita quotidiana. Inoltre, il timing dell’assunzione gioca un ruolo cruciale per massimizzare gli effetti» proseguono Angelini e Spedicato.
I migliori alleati per i runner
«I superfood rappresentano un’aggiunta interessante alla dieta degli atleti, ma non devono essere considerati soluzioni miracolose» concludono Fabrizio Angelini ed Elena Spedicato, analizzando poi nel dettaglio i potenziali benefici nella corsa e negli sport di endurance dei superfood considerati più promettenti, ovvero barbabietola rossa, curcuma e curcumina, spirulina, mirtilli e antocianine.
Nota: Questo testo rappresenta una sintesi del servizio “Superfood e corsa”, di Fabrizio Angelini ed Elena Spedicato, pubblicato su Correre n. 482 (dicembre 2024) alle pagine 50-52.