Il campione olimpico dei 100 metri Marcell Jacobs a Parigi non si nasconde: “come ho vinto una volta posso vincere due”. Le speranze degli altri azzurri Battocletti, Simonelli Fabbri alla vigilia.
Ci siamo. Pronti ai blocchi di partenza. Il momento dell’atletica alle Olimpiadi di Parigi 2024 sta per scattare e l’atmosfera è carica di emozione e aspettative per gli atleti italiani.
A Parigi Marcell Jacobs, campione olimpico dei 100 metri, ha condiviso le sue sensazioni dal villaggio olimpico: “Sento vibrazioni positive. Sto cercando di godermi al massimo il villaggio, i colori, le persone: a Tokyo non c’era nessuno in giro. Stamattina sono andato in campo, ho annusato i miei avversari: in finale può vincere chiunque”.
“Io? Prometto tutto e prometto niente. Ma sono qui per vincere, anzi per vincere le medaglie“.
Con il primo allenamento effettuato al complesso sportivo Ile des Vannes, Jacobs si è concentrato sulla preparazione per le batterie di sabato mattina dei 100 metri: “Due allunghi sui 90 metri, abbiamo lavorato in particolare sulla parte che va dai 15 ai 20 metri nella quale c’è una fase di stallo che stiamo cercando di eliminare. Coach Rana Reider era molto contento di quello che ha visto. E io sono sereno, le sensazioni sono ottime, ho voglia di scendere in pista e divertirmi”.
Marcell Jacobs a Parigi ha raccontato i suoi tre anni con l’oro olimpico di Tokyo al collo e le sue ambizioni per Parigi: “Questi tre anni sono volati. Sono rimasto sempre me stesso, il solito ragazzo a cui piace stare tra le persone ed essere felice. Alcune situazioni mi hanno portato a chiudermi ma mi sono goduto anche i momenti negativi”. Il velocista italiano è consapevole della pressione, ma è determinato a utilizzarla a suo vantaggio: “Come ho vinto una volta posso vincere due. La pressione c’è, è pesante, però ho lavorato per trasformarla in un vantaggio. Non vedo Noah Lyles in pole position, mi spaventa di più il giamaicano Kishane Thompson. Ma Noah ha mentalità da campione, vuole vincere, non partecipare. Arriva con un grande carico di energia, visto l’oro mondiale dei 100, dei 200 e della staffetta: questo non vuol dire che sia imbattibile”.
Il DT La Torre ha fiducia nella new wave azzurra
Il direttore tecnico della squadra italiana, Antonio La Torre, ha espresso fiducia e aspettative per la squadra azzurra: “Vorrei una squadra sorridente ma molto arrabbiata. Speriamo che da domani cominci un’inerzia positiva – le parole del DT – questa è la ‘new wave’ dell’atletica italiana, con Roma è nata un’altra generazione. Quello che chiederò alla squadra è continuare su questa onda di energia. Nulla è facile, l’errore più grande è dare tutto per scontato. Dobbiamo ricordarci che gli altri esistono e il mondo produce competitor”.
Le speranze di Fabbri, Simonelli e Battocletti
Leonardo Fabbri, uno dei protagonisti italiani nel getto del peso, si prepara a sfidare i migliori del mondo: “Crouser? Per me è al livello di Michael Jordan, una leggenda dello sport. Ma spero di avergli messo un po’ di paura”. Fabbri punta ai 23 metri per superare i fuoriclasse statunitensi: “È stata una bellissima stagione ma sono sempre stato conscio del fatto che tutte le gare sarebbero state in funzione di Parigi, per arrivare in condizione tecnica e fisica ideale”.
Lorenzo Simonelli, giovane talento nei 110 metri ostacoli, è pronto a sorprendere: “C’è stata già a Tokyo con Marcell contro Kerley, speriamo ci sia quest’anno con Fabbri e con me: sì, possiamo puntare a sfidarli. Ho molta molta fame, sto sognando la gara ogni notte da due settimane, vorrei uscire con la pancia piena e con il collo pesante”.
Infine, Nadia Battocletti. Iscritta nei 5000 e 10.000 metri la reginetta del mezzofondo azzurro si dice pronta a migliorare rispetto a Tokyo: “I risultati di Roma mi danno tanta carica. Tre anni fa a Tokyo è iniziata la mia carriera internazionale, nelle ultime stagioni ho imparato tantissimo e ora sono qui per fare ancora meglio del settimo posto in Giappone”.