La tendenza meteo
Diventa così importante controllare le previsioni meteo su scala settimanale, ben sapendo che oltre i tre giorni la previsione è meno precisa, ma almeno si ha un’indicazione di massima sulla tendenza che può permetterci di valutare se inserire i normali giorni di riposo assoluto proprio quando piove o di modulare i vari tipi di uscita rispettando le nostre preferenze, necessità ed abitudini. Certo è che si può incappare in quelle settimane no in cui a pioggia si alterna pioggia e qui la faccenda si complica un pochino. Questi periodi possono essere sfruttati per richiamare un po’ di esercizi indoor sulla mobilità articolare, sull’allungamento e sugli esercizi di potenziamento “casalingo” che abbiamo imparato durante il lock-down.
Altra soluzione sempre valida, per dribblare la pioggia, sia che si seguano delle tabelle di allenamento sia che ci si muova per mantenere un buono stato di forma fisica è di adattarsi al momento e utilizzare il meteo bagnato per quelle uscite più brevi e brillanti rimandando lavori più lunghi e tendenzialmente lenti a giornate migliori.
Tra i lavori brillanti possiamo inserire distanze brevi ad intensità medio alta facendo per esempio riscaldamento preventivo sfruttando le scale di casa in salita ed in discesa per una decina di minuti.
Ma cosa significa distanze brevi ad intensità medio alta? Non ci può essere una risposta univoca che vada bene per tutti, perché dipende dal ritmo target che si è abituati a tenere durante le uscite, di conseguenza i più lenti dovranno cimentarsi su distanze tra i 1500 ed i 3000 metri mentre i più veloci possono lavorare tra i 2 ed i 4 km a cui far seguire un tratto di una decina di minuti defaticante in scioltezza.
Il ritmo target, se si utilizza abitualmente un cardiofrequenzimetro, è in linea di principio la frequenza cardiaca media registrata nelle uscite che nel caso di prove corte e veloci dovrà essere incrementata di un 8-10% che può ragionevolmente corrispondere ad un incremento della velocità di 10-12 secondi al km.