Il 2016 ha visto confermata, tra gli uomini, la tendenza di molti atleti promettenti a specializzarsi subito nella distanza regina, senza prima aver frequentato con successo il mezzofondo prolungato e senza più timori per la giovane età.
A parte il 2:03’59” realizzato nel 2008 a Berlino da Haile Gebreselassie, tutti gli altri nove migliori tempi maschili all time sono stati conseguiti negli ultimi quattro anni. Discorso diverso nel settore femminile, che nello stesso arco di tempo ha fatto registrare soltanto quattro new entry nella top ten.
Sempre dal 2012 a oggi e sempre nel settore maschile, si può però notare che la pratica dei 10.000 m su pista si sia parecchio affievolita, complice la scomparsa di questa gara dai grandi meeting per motivi “televisivi”. Discorso quasi rovesciato in campo femminile, dove un solo crono della top ten dei 10.000 è stato realizzato negli anni ’90 (l’ex primato mondiale della cinese Junxia Wang) mentre ben quattro tempi fra i migliori cinque sono stati ottenuti quest’anno, tutti in occasione della finale dei Giochi Olimpici di Rio de Janeiro, compreso il nuovo primato mondiale di Almaz Ayana di 29’17”45.
La giovane età non sembra più essere uno spauracchio o un deterrente per dedicarsi con assiduità (e profitto) ai 42,195 km. A livello maschile, i migliori dieci esordi sulla distanza vanno dal 2:03’06” di Moses Mosop al 2:05’50” di Evans Rutto. Tra loro troviamo un solo over 30: Kenenisa Bekele, che però ha affrontato la maratona dopo aver vinto tutto ciò che si poteva vincere su pista e nel cross realizzando gli attuali primati mondiali dei 5.000 e 10.000 m. Gli altri nove migliori debuttanti hanno invece età comprese fra i 18 anni dell’etiope Tesgaye Mekonnen e i 28 di Dennis Kimetto, l’attuale primatista del mondo con 2:02’57”.