Nei primi giorni in cui il numero di Correre febbraio 2023 sarà sotto gli occhi dei lettori è probabile che abbia luogo una presentazione che ha l’ambizione di cambiare la storia della corsa off road o, almeno, di porre una pietra miliare nella sua evoluzione. A quanto risulta a Correre infatti, nascerà un team tutto italiano a partire dall’azienda e dal management fino agli atleti, si parla dei migliori, che rivoluzionerà il sistema portando gli stessi a mettersi nelle condizioni di poter fare della propria passione una attività diventando dei veri professionisti. Una condizione che in Italia appartiene solo a poche realtà come, ad esempio, il ciclismo o il golf oltre a sport di squadra come calcio e basket o al mondo dei motori. Appartenere a un gruppo militare, così come avere delle importanti sponsorizzazioni, sono vantaggi che da soli non fanno di un atleta un vero professionista, almeno dal punto di vista delle tutele e delle coperture aziendali.
In questo caso no. Qui sembra che l’opportunità sia proprio quella di essere messi in condizione di poter esprimere finalmente tutto il proprio potenziale dedicando alla corsa il tempo necessario per poter dire di essere davvero dei professionisti. Il punto focale è che gli atleti saranno tutelati e “coperti” dall’azienda come in qualsiasi altro lavoro e saranno seguiti da un pool di professionisti (allenamento, nutrizione, assistenza medica, managing, mental coaching e assistenza legale), saranno supportati da una o più aziende del running system nel ruolo di fornitori ufficiali di scarpe, abbigliamento e accessori.
L’altra faccia della medaglia? Non ci sono più alibi e bisogna essere capaci di far fruttare questa opportunità per prepararsi un futuro per il dopo carriera, studiando, facendo esperienza. Un salto di qualità mentale, quindi, sarebbe forse il vero prezzo dell’occasione.