Spartathlon: 20 italiani sulle orme di Filippide

Comincia sabato mattina la 42ª edizione della Spartathlon, gara mito dell’ultra maratona su strada: 246 impervi chilometri da Atene a Sparta, sulle tracce del soldato greco Fidippide. 395 i concorrenti, di cui 20 italiani. Tempo massimo: 36 ore. Favorito è il poliziotto greco Fotis Zisimopoulos, vincitore delle ultime tre edizioni e primatista della gara.

La 42ª edizione della Spartathlon parte alle ore 7 di sabato 28 settembre davanti all’Acropoli di Atene per concludersi a Sparta, davanti alla statua di Re Leonida, dopo 246 km caratterizzati da 4.000 metri complessivi di dislivello positivo, accumulati attraversando gli abitati di Eleusi, Megara, Corinto, Nemea e Tegea (oltre che di Atene e Sparta)  e correndo su un percorso che all’asfalto dei nuclei urbani alterna ampi tratti di sterrato, passa attraverso vigneti e uliveti e impegna i concorrenti ad affrontare la salita e la discesa del Monte Partenio (1.200 m s.l.m). Il tutto con l’obbligo di rispettare 75 cancelli orari per poi concludere la corsa entro 36 ore dal via.

Venti italiani al via

Al via sono attesi 395 partecipanti (80 donne, 315 uomini); tra loro anche 20 italiani (5 donne e 15 uomini) dei 35 che erano stati ammessi alla preiscrizione di gennaio (33 per sorteggio più due “aventi diritto”, titolari, cioè, di performance considerate di qualità maggiore rispetto al tempo limite indicato dal regolamento).

Questi i nomi dei venti nostri connazionali: Maurizio Antonio Bellato, Roberto Boiano, Lorena Brusamento, Francesco Cannito, Agnese Casu, Mirela Ciao, Gianluca D’Amario, Sebastiano Gaetano Massimiliano Di Paola, Annalisa Fitti (di diritto), Samuel Faella, Franco Magliano, Piergiuseppe Monegato, Carmelo Nucifora, Virginia Oliveri, Francesco “Franz” Perini (di diritto), Luca Rainieri, Michele Scoglio, Gianluca Traversi, Andrea Zambon, Roberto Zanon.

Simone Leo: «È l’Olimpiade dell’ultra»

«Può sembrare un gioco di parole, ma è già un traguardo potersi presentare al via – ci dice Simone Leo, collaboratore di Correre per l’ultra maratona e finisher di tutte le “Seven Sister”, le ultra su strada più dure al mondo. Per poter partecipare al sorteggio di quest’anno, ad esempio, occorreva aver sostenuto, nel triennio 2022-2024, almeno una delle performance indicate dall’organizzazione.» 

Eccole elencate le condizioni di partecipazione alla Spartathlon 2024: 

a) Percorrere una distanza di 120 km (uomini) o 110 km (donne) in una gara di 12 ore.
b) Terminare una gara di 100 miglia in 21:00 ore (uomini) o 22:00 ore (donne).
c) Terminare la Western States 100-Mile Endurance Run, entro 24:00 ore (uomini) o 25:00 ore (donne).
d) Percorrere almeno 180 km (uomini) o 170 km (donne) in una gara di 24 ore.
e) Terminare una gara non-stop di 200-220 km entro 29:00 ore (uomini) o 30:00 ore (donne).
f) Completare l’UltraBalaton 211 km (riduzione dai previsti 221 km) in 29:00 ore (uomini) o 30:00 ore (donne)
g) Completare una gara non-stop di oltre 220 km entro 36:00 ore (uomini) o 37:00 ore (donne).
h) Completare la Badwater entro 39:00 ore (uomini) o 40:00 ore (donne).
i) Completare la Grand Union Canal Race entro 34:00 ore (uomini) o 35:00 ore (donne).
j) Completare la Sakura Michi 250 km in 36:00 ore
k) Completare il Challenge Fuji5 Lakes Ultra Marathon 120 km entro 12:00 ore (uomini e donne)
l) Coprire una distanza di almeno 280 km (uomini) o 260 km (donne) in una gara di 48 ore.

«Per questo diciamo che è l’olimpiade dell’ultra running – riprende Simone -, perché è come ai Giochi olimpici di Parigi, che abbiamo seguito questa estate, e nei quali per partecipare bisognava aver ottenuto tempi e misure “standard”. E come in un’olimpiade bisogna gareggiare con i colori della propria Nazionale; qui, in alternativa, è prevista la possibilità di correre con una maglietta bianca, senza scritte, mentre è proibito indossare la divisa della propria società sportiva, pena la squalifica. Lungo i 246 chilometri, resi duri da 4.000 m complessivi di dislivello positivo, sono disseminati 75 cancelli orari davvero severi, presidiati da giudici intransigenti.» 

La mano appoggiata sulla statua di Re Leonida

«Quando finalmente dall’Acropoli di Atene arrivi in vista della statua di Re Leonida a Sparta – conclude Leo -, vieni prima accolto come un eroe da un fiume di persone che ti applaude sul viale finale, poi, subito dopo l’arrivo, ti mettono una corona di ulivo in testa e ti fanno bere da un’ampolla l’acqua del fiume sacro di Sparta. È tradizione, però, che la Spartathlon la si concluda davvero solo appoggiando una mano sulla statua di Re Leonida, una decina di metri dopo il traguardo. Da quel momento, e per sempre, sei uno “spartano”. Sono passati ormai otto anni da quella mia mano appoggiata alla statua, ma solo a ricordarlo mi vengono i brividi. Buona strada a tutti!»

Spartathlon: un albo d’oro pieno di miti

E lungo quel viale finale, dove la stanchezza sembra di colpo sparire alla vista della gigantesca statua di Re Leonida, è posta una stele che reca incisi i nomi dei vincitori. Si tratta di campioni che hanno scritto la storia dell’ultra maratona, come il mitico greco Yiannis Kouros, vincitore di quattro edizioni (1983, 1984, 1986 e 1990), ma anche di grandi interpreti dell’ultra trail, come Scott Jurek, dominatore della Western States e vincitore di tre edizioni della Spartathlon (dal 2006 al 2008). In questa lista di grandi campioni c’è anche un “triplete”, firmato dall’azzurro Ivan Cudin, vincitore nel 2010, 2011 e 2014. 

Tre vittorie, infine, vanta il più forte interprete degli ultimi anni, il poliziotto greco quarantaduenne Fotis Zisimopoulos (nella foto), vincitore nel 2021, 2022 e 2023 oltre che inevitabilmente favorito di questa edizione. Proprio nella Spartathlon 2023, Zisimopoulos ha stabilito il record della Spartathlon con 19:55’02”, migliorando lo storico limite stabilito dal già ricordato Kouros nel 1984: 20:25’00”. 

La storia della Spartathlon

Lo scrittore greco Erodoto ha descritto nei dettagli la battaglia di Maratona del 490 avanti Cristo, tra i greci e i persiani. Vissuto proprio a quei tempi, ha raccontato anche le gesta di Fidippide (o Filippide), un emerodromo (messaggero, portaordini, ndr) dell’esercito ateniese che nei giorni precedenti lo scontro viene inviato a Sparta a chiedere l’aiuto degli spartani contro i persiani. “Fidippide parte da Atene e il giorno successivo arriva a Sparta”. Da questa frase delle “Storie” di Erodoto nasce la Spartathlon.

La storia della gara comincia infatti da una curiosità: il britannico John Foden, pilota della RAF (Royal Air Force, ndr), maratoneta e appassionato di letteratura e storia antica, alla lettura della vicenda di Fidippide si chiese se davvero fosse possibile che un uomo, in poco più di un giorno, fosse stato capace di coprire i circa 250 chilometri che separano Atene da Sparta. Assieme ad altri due colleghi dell’aviazione, a loro volta appassionati di corsa su lunghe distanze, organizzò un tentativo-esperimento: dopo aver studiato un percorso il più possibile simile a quello utilizzato da Fidippide, l’8 ottobre 1982 i tre partirono da Atene e il 9 ottobre giunsero effettivamente a Sparta: Foden arrivò a Sparta, davanti alla statua di Leonida, in 36 ore, preceduto di mezz’ora dal suo collega John Scholten mentre l’altro componente la spedizione, John McCarty, li raggiunse quattro ore dopo. Era la prova che effettivamente un uomo ben allenato, come probabilmente era Fidippide, aveva potuto partire da Atene e il giorno dopo arrivare a Sparta. “Erodoto aveva ragione” annunciarono i tre “ultra runner”. 

Sull’onda del successo mediatico di questo tentativo, nell’anno successivo fu organizzato il primo Spartathlon internazionale con la partecipazione di 45 corridori da 12 Paesi.
Nel 1984 fu poi creata la “International Spartathlon Association” (ISA), che da allora ha organizzato la gara ogni mese di settembre poiché, secondo il racconto di Erodoto, la missione di Fidippide a Sparta fu intrapresa in quel periodo dell’anno. 

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