Lo svizzero domina edizione 2022 del Tor des Géants, tra successo della veterinaria britannica Sabrina Verjee
Jonas Russi è il nuovo dominatore del TOR330 – Tor des Géants. Grazie al vantaggio enorme accumulato lungo i 330 chilometri, ha potuto gestire non solo la grande fatica ma anche la pioggia caduta durante l’ultima notte e che lo ha accolto a Courmayeur. Lo svizzero è giunto infatti al traguardo alle 8.31 e ha impiegato 70 ore 31 minuti e 36 secondi per portare a termine la sua gara.
Tanta commozione e stanchezza all’arrivo per Russi, che ha dormito solo 17 minuti in totale ed ha faticato a trovare le parole per descrivere la sua impresa.
Un’impresa voluta, cercata, dopo l’amarezza dell’anno scorso quando, al suo esordio, abdicò dopo il Rifugio Champillon, cedendo il passo a Franco Collé, al quale aveva tenuto testa fino a lì e con il quale aveva vinto la SwissPeaks 360 nel 2020. Il gressonaro quest’anno si è ritirato già la prima sera, poi pian piano tutti gli altri suoi avversari diretti, e così Russi si è avviato in solitaria senza volersi gestire.
Corsini e Macchi, due italiani sul podio
Al secondo posto Simone Corsini, arrivato ancora sorridente e “in volata” in 75h27’33”, ha migliorato di oltre sette ore il suo tempo dell’anno scorso che gli era valsa la quinta posizione.
Ha dovuto però lottare più del previsto, perché alle sue spalle stava arrivando Andrea Macchi, ad un certo punto a soli 16 minuti da lui, che ha poi concluso la gara in 76h43’50”. Quarta piazza per un altro italiano, Andrea Mattiato.
Sabrina Verjee al femminile con record
Al femminile, ecco l’ennesimo colpo di scena della gara: tra il Rifugio Magià e il Cuney Sabrina
Verjee ha staccato Silvia Trigueros Garrote, in crisi come in questi anni, forse, non si era mai vista.
Sabrina Verjee è un nome poco conosciuto al di fuori dalle gare della Gran Bretagna. Oggi la veterinaria quarantunenne ha sicuramente trovato il modo di farsi conoscere nel panorama internazionale del trail, con una prova di forza impressionante: è lei, infatti, ad aver vinto la gara femminile dell’endurance trail più duro del mondo con un tempo stratosferico di 80h19’38”, prima donna a scendere sotto le 85 ore.
Difficile non parlare di record, nonostante il cambio di percorso che ha escluso il Col Brison, con Verjee che ha chiuso addirittura al quinto posto della classifica assoluta, dopo aver a lungo inseguito una Silvia Trigueros Garrote che sembrava non avere rivali e che si avviava verso il suo quarto TOR. Invece, la britannica ha man mano recuperato terreno sulla basca. Garrote, che pure ha corso sui suoi tempi migliori, non ha avuto la forza di restare attaccata a Sabrina Verjee, che ha accresciuto sempre più il vantaggio. Trigueros Garrote ha chiuso poi la gara in seconda posizione, in 84h58’55.
“Non ho fatto la gara su Trigueros Garrote ma ho voluto fare la mia corsa”, ha detto Sabrina Verjee. “Ci siamo superate varie volte nei rifugi, perché una o l’altra dormiva. È stato bello fare un pezzo di percorso con lei”.