Dopo la parentesi internazionale di oltre due anni causa Covid-19 i master sono tornati a confrontarsi in una manifestazione internazionale, dal 20 al 27 febbraio a Braga in Portogallo, per la 13° edizione dei Campionati Europei Indoor. L’ultima volta era stato con i Campionari Europei Stadia a Jesolo nel settembre del 2019.
La manifestazione è rimasta in forse fino a qualche settimana prima e ciò ha generato disorientamento e prudenza e quindi ha ridotto molto il numero dei partecipanti. Sono stati tanti anche gli azzurri che, presenti ai campionati Italiani Indoor due settimane prima, hanno invece “declinato” la trasferta portoghese. Nell’insieme quindi è stato un campionato oggettivamente al ribasso, con gare di valore tecnico altalenante. Tuttavia è prevalso il senso positivo della ripartenza, della voglia di “normalità”, nonostante le procedure sanitarie ancora da seguire. Soprattutto pensando che adesso all’orizzonte si stanno concretizzando i prossimi Campionati Mondiali Stadia a Tampere dal 29 giugno al 10 luglio; e ancor più nell’ottica italiana i Campionati Europei Stadia del 2023 assegnati a Pescara e programmati nell’ultima decade di settembre.
Se partiamo dalla lettura del medagliere finale è possibile affermare che la “falange master azzurra” s’è ben comportata chiudendo al 6° posto, con 29 ori, 27 argenti e 19 bronzi (75 in totale). Gli spagnoli questa volta sono stati i protagonisti dei podi (93 – 95 – 68), favoriti dalla prossimità logistica della manifestazione e, bisogna riconoscerlo, anche da una crescita sostanziosa del loro movimento master. In totale la Spagna ha portato a casa 256 medaglie contro le 146 della Germania.
La doppietta di Francesco D’Agostino
Tra i nostri ci sono stati alcuni acuti da prima pagina della manifestazione. Su tutti quelli di Francesco D’Agostino che in due giorni ha messo a segno una doppietta che per tempi e modi è da considerare memorabile. Il calabro-bresciano prima ha vinto da killer della pista i 400 metri degli M55, infilando sul rettilineo finale Claudio Fausti per 54”24 a 54”46. Il giorno dopo si è ulteriormente esaltato negli 800 metri piegando avversari di grande livello con il riscontro crono di 2’06”41, che costituisce la miglior prestazione mondiale indoor della categoria. Il suo è stato un ritorno, dopo vari infortuni, sui livelli del 2016 suo anno d’oro, quando vinse il titolo mondiale stadia e quello europeo indoor M50 degli 800 metri. C’è da rimarcare che, non da oggi, D’Agostino è probabilmente il più grande agonista visto in molti anni nelle gare master.
Per l’altro bresciano Claudio Fausti dopo la sconfitta nei 400 metri c’è stata comunque la compensazione nei 200 metri, gara in cui ha sbaragliato la concorrenza correndo in 24”07, che per la statistica è diventata la nuova miglior prestazione europea indoor M55.
Un altro nostro protagonista va identificato in Marco Mastrolorenzi, ex-surfista del circuito mondiale diventato tra i master un atleta di vertice. Il romano, nonostante la sua taglia piccola, a Braga s’è imposto prima nel salto in alto M60 con 1,70 e nella penultima giornata ha dato vita nel pentathlon ad un duello epico con il lituano Zaniauskas, concluso sul traguardo dei 1000 metri per 4.182 a 4.176 punti a favore del nostro azzurro.
La consacrazione di Simona Prunea
Le gare di Braga hanno consacrato definitivamente come atleta master d’élite Simona Prunea, originaria della Romania e dal 2013 atleta italiana master, passata dalla corsa su strada e in montagna alla pista. Simona ha trovato l’esaltazione vincente negli 800 metri W50 (2’29”31) e nei 3000 metri (10’47”72); ed in più ha aggiunto il 2° posto nei 1500 metri con il nuovo record italiano SF50 portato a 4’51”64.
Inoltre hanno fatto doppietta di titoli: Antonio Caso con 60 e 200 metri M70; Filippo Torre con 60 e 200 metri M80; Giorgio Bortolozzi con salto in lungo e triplo M85; Giorgio Andreotti nella marcia 3000mt. in pista e 5 chilometri su strada M80.
In coda ai Campionati di Braga c’è stata l’assemblea dell’European Masters Athletics per il rinnovo delle cariche in cui è stata eletta a Presidente l’austriaca Valentina Fedyushina e nel Consiglio Direttivo gli italiani Francesco De Feo (vice-presidente esecutivo) e Giovanni Tracanelli (vice-presidente operativo per le manifestazioni).
Titoli conquistati dagli azzurri (29)
3000 M40: Antonino Liuzzo (Running Emotion) 8:45.35
Cross M50: Joachim Nshimirimana (Track & Field Master Grosseto)
200 M55: Claudio Fausti (Atl. Virtus Castenedolo) 24.07 record europeo
400 M55: Francesco D’Agostino (Atl. Insieme Verona) 54.24
800 M55: Francesco D’Agostino (Atl. Insieme Verona) 2:06.41 record mondiale
Giavellotto M55: Federico Battistutta (Atl. Santamonica Misano) 52,40
Alto M60: Marco Mastrolorenzi (Atl. La Sbarra) 1,70
Pentathlon M60: Marco Mastrolorenzi (Atl. La Sbarra) 4103
Disco M65: Ugo Coppi (La Fratellanza 1874 Modena) 43,79
Marcia 5 km M65: Giuseppe Iaia (Gsp III Regione Aerea Bari) 28:51
Marcia 5 km squadra M65: Giuseppe Iaia (Gsp III Regione Aerea Bari), Claudio Penolazzi (Atl. Lonato), Roberto Piaser
60 M70: Antonio Caso (Arca Atl. Aversa Agro Aversano) 8.56
200 M70: Antonio Caso (Arca Atl. Aversa Agro Aversano) 28.02
60 M80: Filippo Torre (Csal Florentia Napoli) 10.09
200 M80: Filippo Torre (Csal Florentia Napoli) 35.30
Marcia 3000 M80: Piergiorgio Andreotti (Kronos Roma) 24:07.63
Marcia 5 km M80: Piergiorgio Andreotti (Kronos Roma) 41:29
200 M85: Remo Marchioni (Atl. Pistoia) 45.07
Lungo M85: Giorgio Bortolozzi (Olimpia Amatori Rimini) 3,03
Triplo M85: Giorgio Bortolozzi (Olimpia Amatori Rimini) 6,26
Lungo M90: Enzo Azzoni (Gravellona Vco) 1,64
Asta W35: Giorgia Vian (N. Atl. Fanfulla Lodigiana) 3,80
Marcia 3000 W40: Marina Ivanova (Atl. Osimo) 15:18.31
Asta W45: Barbara Capellini (Atl. Endas Cesena) 3,00
800 W50: Simona Prunea (Gs Orecchiella Garfagnana) 2:29.31
3000 W50: Simona Prunea (Gs Orecchiella Garfagnana) 10:47.72
Cross W50: Carla Primo (Borgaretto 75)
Martello W50: Patrizia Aletta (Arca Atl. Aversa Agro Aversano) 45,77
Giavellotto W60: Eleonora Begani (Assi Giglio Rosso Firenze) 24,94