Correre in condizioni di caldo improvviso

Anche nel trail running vale la prudenza verso le condizioni di calore particolare e nel caso di caldo improvviso. Spazio allora alle regole e alla conoscenza dei meccanismi che regolano l’acclimatazione

Come per il freddo, anche per il caldo va sottolineata l’importanza dell’acclimatazione, intesa come l’adattamento a lungo termine alle condizioni climatiche del periodo e dell’ambiente in cui si gareggia o ci si allena. Si tratta di un processo che induce nell’atleta modificazioni volte ad affrontare meglio le ostilità climatiche. Specie nel caso in cui si presentino in modo anche inaspettato, come capita da un po’ di anni a questa parte. Conviene quindi essere sempre pronti alle condizioni di caldo improvviso. 

L’importanza dell’acclimatazione 

Per rendere bene in presenza di temperature esterne elevate è importante acclimatarsi attivamente attraverso carichi di intensità progressiva. A un trail runner, infatti, non è sufficiente la cosiddetta “acclimatazione passiva” consistente nella sola permanenza in un ambiente caldo. Per un’acclimatazione adeguata al caldo sono necessarie almeno otto sedute di due ore di corsa esposti a una temperatura elevata, con carichi di intensità crescente. Il tutto senza dimenticare che l’effetto dell’acclimatazione regredisce rapidamente, per cui la gara programmata dovrà essere al massimo entro 14 giorni. 

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