Marcell Jacobs

Jacobs si racconta: ecco cosa accadde in Kenya nel 2022

Marcell Jacobs racconta per la prima volta cosa gli accadde in Kenya, quando finì all’ospedale per dolori gastrointestinali, e come quella vicenda abbia segnato la sua carriera di lì in poi: «Ho pensato di essere ormai arrivato e mi sono fregato da solo. Ci ho messo un anno e mezzo per saldare quel conto».

Alla vigilia della seconda gara 2025, i 60 piani dei Millrose Games di New York, Marcell Jacobs ha rivelato il retroscena psicologico della malattia contratta in Kenya nel 2022, quando fu costretto a dare forfait alla partecipazione al meeting di Nairobi sui 100 metri, suo debutto stagionale all’aperto, ufficialmente per una sindrome influenzale.

Rewind: «L’influenza, poi il buio. Mi è arrivato il conto», rivela Marcell Jacobs   

La ricostruzione, probabilmente anche rielaborazione, di quanto accaduto in Kenya nel 2022, emerge in una puntata del podcast “Più, nella mente dei campioni”, condotto da Mattia Perin, portiere della Juventus, e da Nicoletta Romanazzi, mental coach sia di Perin sia di Jacobs: «Finisco in ospedale a Nairobi per un’influenza, poi il buio. Mi è arrivato il conto.»

Il fatto:

• È domenica primo maggio 2022 quando si diffonde la notizia che Marcell Jacobs farà l’esordio della stagione all’aperto nei 100 metri del meeting “Kip Keino Classic” di Nairobi, in Kenya (tappa Gold del Continental Tour) dell’imminente sabato 7 maggio. Una decisione probabilmente last minute, visto che erano passati pochi giorni da quando era stata resa pubblica l’agenda-gare del bi-campione olimpico di Tokyo 2021 (100 metri e staffetta): il meeting di Savona (18 maggio), poi il Prefontaine Classic di Eugene/USA (28 maggio) e quindi il Golden Gala di Roma (9 giugno).

• Il meeting “Kip Keino Classic” si svolge allo stadio Kasarani di Nairobi, quindi a circa 1.800 metri sul livello del mare. Eventuali, probabili formidabili prestazioni, favorite dall’aria resa rarefatta dall’alta quota, non sarebbero state comunque valide come record mondiale, né stagionale né all time, ma per uno sprinter del massimo livello è difficile sfuggire al fascino della curiosità di spingersi a porre nuovi limiti umani.

• Fascino della curiosità confermata dallo stesso Marcell Jacobs nella puntata del podcast: «Stavo in una forma stratosferica, allora decidiamo di andare in Kenya a fare questa gara. La pista era un po’ in altitudine e io volevo andare a fare la gara per fare uno dei migliori tempi della storia dei 100 metri… Sapevamo che c’era sempre vento a favore, la pista buona, begli avversari, quindi io poi stavo in una forma che facevo (primati) personali in qualsiasi cosa facessi in allenamento.»

• Fascino (e dollari) trasformano in pochi giorni un meeting del circuito di secondo livello (Continental Tour) nella rivincita dei Giochi olimpici dell’anno prima: sono al via, infatti, anche lo statunitense Fred Kerley, argento olimpico dietro a Jacobs, e il beniamino del Kenya, Ferdinand Omanyala, oltre a Filippo Tortu.

L’imprevisto arriva a sua volta “last minute”: sono le 20:20 della vigilia del meeting quando sul sito Fidal.it la presentazione della super-sfida sui 100 metri dell’indomani viene aggiornata con questa frase: “È in forse la partecipazione di Marcell Jacobs al meeting di Nairobi (Kenya) di domani … Come riferito dal suo allenatore Paolo Camossi, nel pomeriggio il campione olimpico ha accusato problemi intestinali. Domattina lo sprinter azzurro delle Fiamme Oro, insieme al suo staff, deciderà se correre o meno: la gara è in programma alle 17.55 ore locali, le 16.55 in Italia.”

• … “problemi gastrointestinali” che lo costringono a presentarsi al pronto soccorso del Ruaraka Uhai Neema Hospital, dove rimane ricoverato per quattro giorni.

Marcell Jacobs: «Sono precipitato nel buio»

• Nel ricordo di quel momento, ascoltato nel podcast, Marcell Jacobs utilizza più volte la parola “buio”: «Buio, “buissimo”. Da lì non mi sono più ripreso – ha confessato Jacobs -. Da lì è stato veramente tutto difficile, perché poi sono iniziati… Uno dice “vabbè sono stato quattro giorni in ospedale, esco e mi riprendo”, invece da lì è cambiato completamente tutto e mi è arrivato il conto. (Fino a quel momento) Ero riuscito a sopravvivere con quello che avevo per quel periodo, ma poi mi è arrivato il conto. E da lì in poi ci siamo dovuti rimettere veramente a lavorare, ma tanto, tantissimo, per riuscire a saldare quel conto che mi era arrivato. Perché poi ci ho messo credo un anno e mezzo, prima di prendere delle decisioni che mi hanno permesso di ritrovare me stesso”, probabile riferimento alla decisione di cambiare allenatore e vita, intervenuta nel settembre 2023 quando si separò da Paolo Camossi, sua storica guida tecnica, e andò ad allenarsi con Rana Reider in Florida.

La “sbornia” di Marcell Jacobs dopo l’oro olimpico

L’altra parola che colpisce nel racconto di Jacobs sul podcast di Fanpage.it è «Sbornia». Il riferimento è a quel senso di “onnipotenza” che pervade il campione al ritorno dai Giochi olimpici di Tokyo. Non ci sono dettagli nella confessione, solo l’idea di aver vissuto di rendita dal punto di vista tecnico e fisico fino a quel giorno di Nairobi, in cui, appunto, la vita condotta fino a quel momento gli avrebbe “presentato il conto”.

La carriera di Marcell Jacobs dopo il “buio”

In realtà, anche dopo il “buio di Nairobi” sono arrivati ottimi risultati per lo sprinter di Desenzano:

• in quel 2022, dopo il titolo mondiale indoor sui 60 piani (vinto prima di Nairobi) e dopo il ritiro ai mondiali all’aperto di Eugene per un infortunio ai muscoli adduttori, vincerà tutto incerottato i 100 metri dei Campionati europei di Monaco di Baviera;    

• Nel 2023 conquisterà l’argento agli europei indoor di Istambul, pur dovendo deglutire la “scoppola” di essere battuto, come già ai tricolori indoor, da Samuele Ceccarelli, fino a pochi mesi prima “Signor nessuno” dell’atletica. Ai mondiali outdoor di Budapest non si qualifica per la finale, ma vince l’oro con la 4×100 (con Rigali, Patta e Tortu);

• L’estate 2024 comincia col doppio trionfo agli Europei di Roma (100 metri e Staffetta) e prosegue con la faticosa conquista della finale dei 100 metri ai Giochi olimpici di Parigi, dove parte col settimo tempo (9”92, primo dei ripescati) e si classifica quinto con 9”85, prima di contribuire al quarto posto della 4×100.

Felicità a momenti e futuro incerto

Alti e… meno alti, quindi, ma sempre lasciando negli appassionati che ne seguono e amano le gesta un senso di precarietà, forma rimediata all’ultimo, fragilità: la stessa che sembra essere andata ai blocchi con Marcell Jacobs nel debutto stagionale indoor sui 60 metri a Boston, domenica 2 febbraio, e che trasforma già la gara di questa sera ai Millrose Games di New York in una necessaria, urgente rivincita.

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