Anche se non abbiamo ancora raggiunto il dodicesimo e ultimo mese dell’anno, le occasioni per parlare di manifestazioni di atletica sul suolo italiano sono addirittura un eufemismo, pertanto la nostra rubrica si concentra su una chiacchierata con Antonio La Torre, in sella come DT della nazionale da due anni.
Ancora un anno o mi sbaglio?
Certo, ancora un anno, io sono un professore universitario prestato temporaneamente all’atletica. E non sono sicuro del tutto. Se il nuovo presidente il 31 gennaio, nonostante sia stato prorogato il contratto mio e degli altri tecnici sino al 30 settembre, decidesse di fare a meno del mio supporto, non oppongo di certo resistenza.
Come sta andando in questo periodo il lavoro?
Ho finito le lezioni all’Università e per dicembre sono libero. Lavoriamo come funamboli, dobbiamo inventarci un futuro che non sappiamo. Tutte le maratone internazionali sono state spostate da settembre in poi del 2021, è stata annullata Boston tanto per fare un esempio. Le nostre campestri d’inizio anno pare vedranno la luce molto più tardi. E’ veramente difficile programmare l’attività in un anno olimpico.
Yeman Crippa è però riuscito a partire per le Canarie?
Sì, a sud di Tenerife. C’è andato con il suo tecnico Pegoretti e il suo compagno di allenamenti Abdikadar. Niente albergo, si sono costruiti la loro “bolla”, affittando un appartamento, non frequentano altre persone ci resteranno sino al 9 dicembre. Anche i velocisti e i saltatori avrebbero bisogno di uno stage al caldo, ma chi si assume la responsabilità di farli viaggiare?
In marzo ci saranno gli Europei di Torun (Polonia), che notizie ha a riguardo?
La federazione polacca è intenzionata a non demordere, aspettiamo l’evolversi della pandemia, loro sono orientati per il sì.
Torniamo in Italia. A Reggio Emilia il 13 dicembre si assegnerà il titolo italiano di maratona. Un segnale di speranza?
Nella città del Tricolore pare facciano il tampone a tutti gli iscritti, non saranno le migliaia degli anni scorsi, ma solo 200, con accorgimenti in partenza e con minimi di partecipazione (uomini 2h45’ oppure 1h11’ sulla mezza, donne 3h15’ o 1h20’).
Il campionato italiano di marcia è stato annullato?
Quest’anno i 20 km di marcia non vedranno alcun vincitore, come lo è stato per il titolo assoluto di cross. Stiamo lavorando per il 23 gennaio a Ostia dovremmo organizzare una 50 km per gli uomini, una 35 Km per le donne e una km 20. Ci sono molte richiesta da parte di specialisti dell’Est Europa e anche dal Messico.
Per i campionati italiani indoor?
Il problema lo dibatteremo in questo fine settimana in Consiglio Federale, in estate siamo riusciti a rimediare con Assoluti e Festival del mezzofondo, anche perché l’atletica è uno sport che si pratica all’aperto…incrociamo le dita.