Mondiali di Cross: bis di Beatrice Chebet e Jacob Kiplimo

Ai Mondiali di cross a squadre il dominio del Kenya è quasi assoluto: 4 successi e un secondo posto nella gara under 20 femminile alle spalle dell’Etiopia.

Sulla carta, quelli che si sono svolti a Belgrado il sabato di Pasqua 30 marzo sono stati i 45° Campionati mondiali di cross, ma in pratica si sono tradotti in un campionato africano. I primi non africani (per cittadinanza) sono risultati la statunitense Weini Kelati, comunque di origine eritrea (15ª) e lo spagnolo Thierry Ndikumwenayo (18°). L’unica bandiera non africana a sventolare sul podio è stata quella della Gran Bretagna col terzo posto nella staffetta mista. A squadre Kenya, Etiopia e Uganda si sono spartite tutte le posizioni da podio delle 4 gare individuali. Due quarti posti per gli USA, uno per il Giappone.

Donne: è Kenya show

Il sole cocente, due ponti, una fossa di fango, balle di fieno disposte a zig-zag come le porte di uno slalom e un tornante coperto di sabbia: non era per niente facile il percorso dei quarantacinquesimi Campionati mondiali di cross country andati in scena al Friendship Park di Belgrado. Ciò nonostante il quintetto del Kenya è andato avanti giro dopo giro senza particolari difficoltà, facendo quadrato sulla leader, la campionessa in carica Beatrice Chebet.

La gara femminile si è risolta in una spietata selezione sul ritmo: l’intera squadra (Chebet, Emmaculate Anyango Achol, Agnes Jebet Ngetich, Lilian Kasait Rengeruk e Margaret Chelimo Kipkemboi) ha cominciato a condurre fin dalle prime battute. Al termine del terzo dei cinque giri (circa 6 km già percorsi) solo l’ugandese Sarah Chelangat e la statunitense di origine eritrea Weini Kelati erano ancora “agganciate” al quintetto keniano, ma a sei secondi di distacco. Alla fine del quarto giro (24’23”) era rimasta all’inseguimento la sola Chelangat, ma l’ugandese era arretrata di ben 13 secondi. Con il titolo a squadre in pugno è cominciata la battaglia per il podio, una sorta di campionato keniano del cross. Del primo cambio di ritmo hanno fatto subito le spese Emmaculate Achol (già sganciata prima del suono della campanella) e Agnes Jebet Ngetich (bronzo ai Mondiali di cross dello scorso anno a Bathurst, in Australia).

A quel punto è scattata l’attesa azione di Lilian Kasait Rengeruk, la più attiva nel fare l’andatura, che è entrata per prima nell’ultimo mille in 29’20” sui 9 km. Immediata è stata la risposta di Beatrice Chebet, tradotta in un cambio di ritmo con progressione-capolavoro di leggerezza, che le ha permesso di tagliare il traguardo in 31’05” (10 km) davanti a Rengeruk (31’08”) e Margaret Chelimo Kipkemboi Kipkemboi (31’09”).

Prima di Beatrice Chebet, già campionessa mondiale dei 5 km su strada lo scorso ottobre, l’unica donna a riuscire a vincere due titoli iridati consecutivi seniores nel cross era stata la fuoriclasse etiope Tirunesh Dibaba nelle edizioni 2005 e 2006.

Dietro al Kenya, l’Etiopia ha ottenuto la medaglia d’argento con 41 punti seguita dall’Uganda con 44. Quarte le runner degli USA, trascinate dalla detentrice del record nazionale di mezza maratona, Weini Kelati, 15ª, ma con ben 113 punti.

Uomini: la legge di Kiplimo

A squadre il Kenya ha dominato anche la prova maschile con 19 punti, ma a livello individuale nessun keniano ha potuto contrastare l’ugandese Jacob Kiplimo, che nell’ultima parte della gara se n’è andato via per chiudere in solitudine i 10 km del percorso in 28’09” davanti all’etiope Berihu Aregawi (28’12”, stesso piazzamento del Mondiale precedente) e al keniano Benson Kiplangat (28’14”).
Kiplimo, che ha solo 23 anni, ha corso comodamente nel gruppo per la prima metà della gara e non ha risposto all’attacco del keniano Gideon Kipkertich Rono, che è balzato avanti e ha accumulato un vantaggio di cinque secondi dopo il terzo giro. L’ugandese, scoperto dall’italiano Giuseppe Giambrone, ha aspettato l’ultimo giro per cambiare marcia e andare via verso il secondo titolo iridato consecutivo nel cross.
Il compagno di squadra di Kiplimo, il campione del 2019 Joshua Cheptegei, primatista mondiale di 5.000 e 10.000 m in pista, ha corso in testa per tutta la gara, ma è riuscito a ottenere solo un sesto posto in 28’24” (è stato la medaglia di bronzo a Bathurst l’anno scorso e il vincitore ad Aarhus nel 2019) con il quale però ha contribuito a far salire l’Uganda sul secondo gradino della classifica a squadre (31 punti), davanti all’Etiopia (40 punti).

Dominio Africa – Diciassette dei primi venti posti sono stati occupati da corridori di paesi africani. Il miglior europeo è stato lo spagnolo (di origine africana) Thierry Ndikumwenayo, mentre il miglior nordamericano è stato lo statunitense Anthony Rotich al 22° posto.

Le gare under 20

Nella gara femminile under 20 l’Etiopia ha dominato, conquistando tutte e tre le medaglie individuali più il titolo a squadre con appena 12 punti. La vincitrice della prova di 6 chilometri è stata la quindicenne Marta Alemayo (19’28”), che ha condotto in testa gran parte della gara controllando soprattutto le compagne di squadra Asayech Ayichew (seconda in 19’32”) e Robe Dida (terza in 19’38”). Il Kenya ha ottenuto l’argento a squadre con 28 punti, seguito dall’Uganda con 48 punti. Altro quarto posto per gli USA, che a Bathurst 2023 avevano ottenuto il bronzo.
Battaglia più accesa nella prova under 20 maschile dove Kenya ed Etiopia hanno occupato tutti i primi dieci posti. Ha vinto il Kenya (15 punti) davanti all’Etiopia (21) e all’Uganda (52). Sugli 8 km di questa gara il keniano Samuel Kibathi ha vinto in 22’40” davanti all’etiope Mezgebu Sime (22’41”) e al keniano Mathew Kipkoech Kipruto (22’46”). Ai piedi del podio il sorprendente Giappone (77 punti), guidato dal 16° classificato, Tomoya Inoue.

La staffetta mista

Nella staffetta mista di 8 km Reynold Kipkorir Cheruiyot, un miler da 3’48”, ha portato il Kenya già in testa al primo giro di 2 chilometri, quando ha passato il testimone a Virginia Nyambura (p.b. di 9’13” sui 3.000 a siepi), che ha consolidato il vantaggio. Gli ultimi due corridori del Kenya, Kyumbe Munguti e Purity Chepkirui, avevano solo bisogno di mantenere la loro posizione, ma in realtà hanno aperto un divario ancora più ampio. Alla fine il Kenya ha vinto con quasi mezzo minuto di vantaggio (22’15”). L’Etiopia è stata danneggiata da un pasticcio tra le sue due staffettiste: Dahdi Dube, subito dopo aver raccolto il testimone, ha perso una scarpa nella zona di cambio, dopo che la sua compagna di squadra, Taresa Tolosa, le aveva pestato il tallone. Ha provato a rimettersi la scarpa, ma ha finito per correre con un piede scalzo. La Gran Bretagna ha conquistato il bronzo.

Per la seconda volta nella storia i Campionati mondiali di cross si sono svolti nel sabato di Pasqua. Era infatti già accaduto nel 1978 a Glasgow. La prossima edizione dei Campionati mondiali di cross country si svolgeranno a Tallahassee, in Florida, nel gennaio 2026, così da riprendere la cadenza biennale.

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