La crescita del numero di gare off-road nei mesi freddi è una novità degli ultimi anni, dovuta all’aumento complessivo dell’offerta. Sono tanti i percorsi suggestivi e apprezzabili in inverno, impariamo a sfruttarli per la preparazione degli appuntamenti più importanti di primavera ed estate.
Di solito si utilizza il periodo invernale per migliorare alcune caratteristiche di base e per lavorare sull’intensità e sulla qualità, come il miglioramento della soglia anaerobica, ovvero lo sviluppo della “potenza del motore”. Queste esercitazioni si collocano nel periodo invernale prima di tutto perché si tratta di una stagione distante dalle competizioni di endurance più importanti e poi perché nei mesi freddi sussistono delle situazioni negative, come giornate corte, gelo, fango e neve, che costituiscono impedimenti oggettivi a effettuare dei lunghi in montagna.
Bisogna poi occuparsi del miglioramento qualitativo della forza, con allenamenti che stimolino in prevalenza le fibre bianche veloci e quelle intermedie. Le ripetute in salita, su scalinate o su gradoni rappresentano un lavoro qualitativo importante, da eseguire dopo un buon riscaldamento e con la giusta concentrazione.
Per aumentare la “cilindrata del motore”, bisogna esercitare la resistenza specifica, per esempio con lavori continui sui 5.000 m o ripetute sui 3.000m m, importanti anche per l’impegno della muscolatura degli arti inferiori e per alzare la soglia della fatica dal punto di vista mentale.
Una volta al mese è infine consigliabile svolgere un lavoro di durata, almeno di 4-5 ore. In quest’ottica l’ampliamento del calendario gare nel periodo invernale risulta molto utile. La competizione, oltre a essere uno stimolo, rappresenta un modo per potere correre in maggiore sicurezza anche in un periodo climatico potenzialmente ostile.
Nota: Questo testo rappresenta una sintesi del servizio “Inverno in natura”, di Fulvio Massa, pubblicato su Correre n. 397, novembre 2017 (in edicola sabato 28 ottobre), alle pagine 46-48.