Un nuovo viaggio a puntate nel mondo dell’alimentazione, dove si tiene conto della personalizzazione degli interventi in base alle caratteristiche fisiche e alle esigenze dei singoli. Ecco come il possibile dimagrimento, prodotto dalla combinazione di corsa e buona nutrizione, possa essere inibito da un eccesso di cortisolo, tipico delle persone sotto stress.
Dieta ed esercizio fisico non hanno gli stessi effetti su tutte le persone. Ecco perché si parla di “personalizzazione degli interventi in base alle caratteristiche fisiche”. Nel primo articolo di questa nuova serie, Luca Speciani analizza le difficoltà di dimagrimento di chi presenta un eccesso di cortisolo.
Lo sguardo del medico
“Nella pratica medica – ci informa Speciani – si definisce “esame obiettivo” quell’insieme di osservazioni che serve a inquadrare meglio il paziente da tutti i punti di vista, uno sguardo di insieme che rivela spesso una vasta gamma di informazioni, ben prima di avere in mano gli esami del sangue. Occhiaie profonde o gonfie rivelano problemi renali o presenza di parassiti intestinali, il pallore segnala anemia, la pelle brufolosa segnala squilibri ormonali.”
Lo stress si vede dall’addome
“L’accumulo di grasso in zone a basso consumo come l’addome è, ad esempio, tipico di chi abbia un eccesso di stress, quindi di cortisolo. La costituzione fisica tipica in questo caso è quella della cosiddetta sindrome di Cushing: gambe sottili, pappagorgia marcata, gibbo posteriore e ventre globoso, come un cocomero appoggiato su due stecchini. Il corpo, sottoposto a uno stress prolungato, accumula grasso dove non può essere facilmente consumato. Simile è poi la struttura del resistente insulinico (o prediabetico), spesso anch’egli derivante da ipercortisolismo: si parla di moon face (faccia tonda), sempre accompagnata da pappagorgia e ventre globoso. Nella nostra analisi costituzionale chiamiamo questa struttura “cocomero”, per indicare la forma prominente dell’addome che la caratterizza. Il punto chiave di questo tipo costituzionale è l’ipercortisolismo, ovvero una produzione prolungata o esagerata di cortisolo.”
Una sfida non facile
“L’ipercortisolico – afferma Speciani – è un poco più difficile da far dimagrire rispetto ad altri tipi costituzionali. Il suo metabolismo è dominato infatti da un’iperglicemia marcata accompagnata da colesterolo e trigliceridi alti, ipertensione, ritenzione idrica, abbattimento immunitario e deplezione muscolare. Il paziente è spesso dominato da fame nervosa, diretta conseguenza dell’azione del cortisolo, con la conseguenza di un rapido ingrassamento. Un sistema biologico nato per contrastare minacce fisiche con la massima efficienza si rivela oggi un autogol nel momento in cui la minaccia è diventata psichica. Per questo motivo un individuo dalla struttura a cocomero non dimagrirà facilmente, pur agendo correttamente dal punto di vista nutrizionale.”
La medicina: correre a lungo e senza fretta
“La buona notizia è che un’attività sportiva regolare e prolungata (magari svolta senza fretta) rappresenta uno dei pochi strumenti in grado di contrastare resistenza insulinica e ritenzione idrica. Soprattutto se serve, in un certo senso, a “scaricare” tutto il glucosio accumulato in una giornata stressante. Conoscere questi meccanismi biochimici e metabolici può aiutarci a dimagrire più rapidamente, ma soprattutto a stare meglio con noi stessi.”
Nota: Questo testo rappresenta una sintesi del servizio “Dimagrire in base alla propria costituzione”, di Luca Speciani, pubblicato su Correre n. 428, giugno 2020 (in edicola da inizio mese), alle pagine 62-65.