Aouani cade e si ritira alla maratona di Osaka

Iliass Aouani è scivolato sull’asfalto bagnato al 15° chilometro e si è fermato al 30° chilometro per il crescente dolore sotto al ginocchio, conseguenza della caduta.

Non ce l’ha fatta, Iliass Aouani: alla maratona di Osaka disputata nella notte italiana tra sabato e domenica (25 febbraio), all’altezza del 15° chilometro è caduto a un giro di boa a causa dell’asfalto reso scivoloso dalla pioggia.

«Purtroppo Iliass, al 15^ circa, è caduto a un giro di boa ed è rimasto staccato dal gruppo – ha spiegato Giuseppe Giambrone, contattato al telefono da Correre -. Poi, comunque, visto il fastidio ha deciso di fermarsi al 30° chilometro, dal quale è transitato in 1:30’25”). Martedì, quando tornerà, faremo il punto con l’obiettivo di preparare a breve un’altra maratona. Le condizioni erano comunque difficili: 6 gradi, pioggia e anche un po’ di vento.»

Prima della caduta tutto procedeva bene per l’ex primatista italiano della distanza: in coda al gruppo al comando stava tenendo una media  di 2’58”/km che gli aveva permesso di passare al 15° chilometro in 44’36”. Dopo la caduta ha perso contatto con i battistrada e si è aggregato al secondo gruppo facendo spesso l’andatura fino al 28° chilometro, quando ha cominciato a mostrare difficoltà per i dolori sotto al ginocchio causati dalla caduta. Al trentesimo chlometro, raggiunto in 1:30’25”, la decisione di ritirarsi. Era alla quinta maratona e si tratta del primo ritiro.

Iliass Aouani: “Peccato, perché stavo bene

«Le condizioni non erano per nulla ideali – racconta Iliass Aouani, raggiunto al telefono, per Correre, da Chiara Pizzolato : freddo (5/6 gradi) e soprattutto vento freddo. Se correvo al di fuori del gruppo si sentiva molto il vento forte, se invece correvo nel gruppo, l’acqua che alzavano quelli davanti congelava le gambe. Poi, al quindicesimo chilometro sono scivolato al giro di boa sulle strisce bianche pedonali verniciate sull’asfalto, strisce che, essendo plastificate, erano molto scivolose. Ho sentito che le scarpe non facevano presa e di colpo mi sono ritrovato per terra. Ho preso una bella botta al fianco sinistro. Quando mi sono rialzato mi sono ritrovato da solo, col gruppo di testa già lontano. Ci ho provato fino al trentesimo chilometro, quando ho realizzato che non sarei riuscito a raggiungere l’obiettivo per cui ero venuto qui in Giappone. A quel punto ho preferito fermarmi e prenderlo come allenamento. Torno martedì al Tuscany Camp e, a quel punto, decideremo con Giuseppe (Giambrone, ndr) cosa fare. Peccato. Stavo davvero bene.»

 Vince Kiyoto Hirabayashi: 2:06’18”

Con la pioggia ad aumentare di intensità, e circa cinque gradi di temperatura, vince il 21enne giapponese Kiyoto Hirabayashi che si porta al comando quando manca una decina di chilometri dal traguardo e chiude in 2:06’18” dopo la sfida con l’ugandese Stephen Kissa, secondo in 2:06’22”; altri tre giapponesi scendono sotto le due ore e sette minuti: Naoki Koyama (2:06’33”), Yuya Yoshida (2:06’37”) e Daisuke Doi (2:06’54”). Tra le donne si impone l’etiope Waganesh Mekasha in 2:24’20” davanti alla connazionale Beyenu Degefa (2:24’37”), terza l’australiana Lisa Weightman (2:24’43”).

RISULTATI:

1. Kiyoto Hirabayashi, 2:06’18”;
2. Stephen Kissa, 2:06’22”;
3. Naoki Koyama, 2:06’33”;
4. Yuya Yoshida, 2:06’37”;
5. Daisuke Doi, 2:06’54”;
6. Tatsuya Maruyama, 2:07’52”;
7. Kemal Fusen, 2:08’00”;
8. Kipkemoi Kiprono, 2:08’02”;
9. Mizuki Higashi, 2:08’03”;
10. K.Wu, 2:08’04”

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