Covid

“Nutrizione+attività fisica” per uscire dal long Covid

Durante un importante convegno organizzato dalla Enervit, Fabrizio Angelini, Giovanni Scapagnini e Camillo Ricordi hanno affrontato il tema del long Covid, il lungo, lento e spesso doloroso ritorno alla piena efficienza dopo aver contratto il Covid 19. Un problema che ha interessato e sta interessando anche molti runner.

Noi runner ricorderemo l’autunno 2022 come il momento del definitivo ritorno: al campo d’atletica, alle gare, ai saluti con i podisti incrociati lungo gli allenamenti, finalmente di nuovo collettivi. E in molti ricorderemo di aver notato l’assenza di qualche abituale frequentatore di piste, di strade e di gare. La ricerca di notizie sull’amico ha prodotto spesso questa risposta: “Non sta ancora bene, non riesce a uscire del tutto dal Covid”.

Nell’ambito del “Master nutrition course” (Milano, 2 ottobre) il cosiddetto e ormai noto “Long Covid” è stato spiegato e analizzato da una “task force” di esperti come Barry Sears (“padre” della dieta Zona), Fabrizio Angelini, Hellas Cena, Camillo Ricordi e Giovanni Scapagnini.

I disturbi principali

Abbiamo così capito come la cosiddetta “Sindrome Post Covid” sia caratterizzata da disturbi cronici come affaticamento, osteo-sarcopenia, malessere post-sforzo, dispnea, mal di testa e molte altre condizioni neuro-cognitive descritte come nebbia cerebrale, incapacità di svolgere attività fisiche quotidiane e maggiore probabilità di sviluppare stress, depressione, irritabilità, insonnia, confusione o frustrazione, e rischi di coinvolgere un 10-20% del totale delle persone che si sono ammalate. Ma ci siamo anche sentiti rassicurare su come la nutrizione, la supplementazione e l’esercizio fisico risultino essere presidii importanti per contrastarne l’evoluzione del virus verso forme di deficit prolungato dell’efficienza fisica e psichica.

Supplementazione ed esercizio fisico

“Esistono prove schiaccianti che l’esercizio fisico produca benefici per la salute a breve, medio e lungo termine che prevengono, ritardano, mitigano e persino invertono un gran numero di malattie metaboliche, polmonari, cardiovascolari, neuro-cognitive, infiammatorie, reumatiche e muscolo-scheletriche” si legge nella relazione del professor Fabrizio Angelini (firma scientifica nota ai lettori di Correre, ndr). “Di conseguenza, l’inattività fisica è stata associata a un rischio più elevato di esiti gravi di Covid-19. Allo stesso modo, è stato dimostrato che alti livelli di fitness cardiorespiratorio riducono la probabilità di ospedalizzazione qualora ci si ammali di Covid-19. Si potrebbe ipotizzare, pertanto, che una prescrizione di esercizio ottimale andrebbe a beneficio delle persone con sintomi persistenti di Covid-19.”

Nota: Questo testo rappresenta una sintesi dell’articolo: “Nutrizione e attività fisica contro il long covid”, a cura della redazione, (pagine 72-75), pubblicato su Correre n. 458, dicembre 2022 (in edicola da inizio mese).

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