Dai primi allenamenti da autodidatta alle ultra trail, dalla frustrazione per la carriera rugbistica finita alle scalate himalayane e alle adventure race. Un percorso introspettivo di crescita attraverso il running.
A quarant’anni, Beppe Scotti, brillante imprenditore del mondo “food”, si ritrova alla fine della sua carriera di rugbista. Un vuoto enorme che genera frustrazione. È in quel momento che decide di dimostrare a sé stesso che non è mai troppo tardi per un nuovo inizio. Incontra la corsa per caso e da quel giorno la sua vita cambia.
Il potere della corsa
Ne “Il cercatore”, scritto in collaborazione con Elisa Rachetti, Beppe Scotti narra di questo: del potere, anzi del miracolo che il running ha compiuto nella sua vita.
Praticare il running diventa un percorso introspettivo di crescita: si allena da autodidatta, rivoluziona l’alimentazione, scopre nuove energie fisiche e mentali. A soli tre mesi dalla prima corsetta porta a termine una 50 km. La fatica lo affascina, così cerca di spingere il limite sempre più in là: ecco le 100 km, le ultramaratone, gli ultra trail tra deserti e montagne, le ultra cycling e le scalate himalayane. E infine le adventure race, gare-spedizioni negli angoli più sperduti del globo di cui l’autore è tra i pochissimi specialisti italiani.
La lezione della sconfitta
Racconta anche di sconfitte e di errori, Scotti, ma sono proprio queste le tappe più importanti sulla strada del miglioramento continuo. In questo libro c’è la storia di una ricerca: dei propri limiti, di una forza interiore, di un equilibrio. E dimostra che il talento non è indispensabile per compiere un’impresa.
Il messaggio è: da una delusione si può, anzi si deve ripartire. E se sulla tua strada trovi la corsa, i passi si fanno più veloci ed entusiasmanti.
Beppe Scotti con Elisa Rachetti, Il cercatore – La mia storia di crescita attraverso lo sport nella natura selvaggia, Ultra Sport, 250 pagine, 16,50 euro