Intervista a Giovanna Epis che domenica correrà la Nagoya Women’s Marathon in Giappone, ultimo test sui 42km prima dell’appuntamento olimpico.
È già qualificata per Parigi 2024 ma Giovanna Epis, una delle maratonete più affidabili del panorama azzurro, è volata in Giappone per effettuerà un importante test in chiave olimpica. La scelta è caduta sulla maratona di Nagoya, una gara per sole donne, per simulare l’impegno a cinque cerchi.
Partiamo dunque dai motivi che ti hanno spinta a prediligere Nagoya.
“Ero indecisa se correre a Nagoya o Siviglia – spiega Giovanna Epis – Alla fine, ho optato per la maratona in Giappone principalmente perché è una gara di sole donne (come sarà l’Olimpiade) e inoltre non è una gara comune, è una tra le più partecipate al mondo, quindi il livello è sempre molto elevato.
Dall’altro lato una gara di sole donne è più impegnativa a livello cronometrico, perché risulta più difficile mantenere il passo corretto senza le lepri maschili. Personalmente, nelle ultime maratone – anche ad Amburgo dove ho realizzato il mio personale (2h23’46”) – ho comunque avuto la lepre fino al 30esimo o 35esimo km. Però ho voglia di mettermi in gioco con le migliori al mondo. A me piace molto lo scontro donna contro donna perché dà una spinta in più, non ti fa mollare e, anzi, ti fa tenere duro più a lungo”.
Maratona di Nagoya
I consigli di Sara Dossena per Giovanna Epis
Non è la prima volta che corri una maratona in suolo giapponese. Il 2:35’09” di Tokyo21 appartiene ormai alla “vecchia” Giovanna.
“Alle Olimpiadi di Tokyo 2021 la gara è stata molto particolare perché il contesto era diversissimo: mentalmente è stata veramente dura affrontare i 15 giorni precedenti la gara segregati in hotel per via del Covid. E sì, ero una Giovanna diversa: venivo da una maratona corsa in 2h28’ nel dicembre dell’anno precedente (2020) quindi mi trovavo un gradino più basso rispetto ad ora, ma sono fiera di come ho gestito la gara e del risultato ottenuto. È stata una buona maratona olimpica”.
Sei una delle atlete con più affidabilità di rendimento, sei già preselezionata per Parigi, quindi la domanda sorge spontanea: qual è il tuo obiettivo principale? Punti ad una prestazione cronometrica o a fare una gara tattica lasciandoti guidare dall’andamento agonistico?
“Questa gara è un po’ un punto di domanda per diversi motivi. Innanzitutto, come dicevo prima, non abbiamo pacer uomini. Inoltre, siamo in Giappone e il fuso orario da smaltire è parecchio: ho 5 giorni di adattamento, ma non ho mai corso una gara così ravvicinata dopo un viaggio intercontinentale. Il mio obiettivo è comunque quello di correre forte. Cercherò di stare in gruppo il più possibile e nei prossimi giorni capiremo un po’ meglio come verrà impostata la gara e su che ritmo correranno anche le altre partecipanti. Ovviamente poi c’è anche l’incognita del clima: ora come ora è prevista una bella giornata, ma con vento”.
“In vista delle Olimpiadi, mi concentro sul confronto donna contro donna e se poi dovesse uscire un bel tempo… meglio così”.
Come stai? Come è andata la preparazione per questa maratona? Quando e dove ti sei allenata?
“Eh, dirlo prima di una maratona è sempre… Bah! (ride, ndr). Ho fatto tutto quello che dovevo fare, mi sono allenata bene e domenica si vedrà come sto.
Comunque, credo che – finora – questa sia stata la mia miglior preparazione alla maratona. L’ho presa un po’ con calma nel senso che ho iniziato a prepararla diversi mesi fa: all’ultimo ho deciso di partecipare anche alla maratona dei campionati italiani 2023 (Verona 19 novembre 2023, ndr) e di prenderla come gara di passaggio e allenamento.
A dicembre, per trovare nuovi stimoli e sensazioni, mi sono allenata al Tuscany Camp. Qui mi sono trovata molto bene, è stato un ottimo periodo.
Invece, dopo le vacanze di Natale 2023 sono andata in Kenya per un mese. Non è stato il mio primo raduno in Kenya, ma ogni volta lo considero un periodo molto formativo soprattutto a livello mentale. L’ultimo mese l’ho invece trascorso a casa a Milano perché mi serve sempre un adattamento dopo l’altura.
Comunque, tutto sommato, sono stati 4 mesi dove ho lavorato bene e domenica… vedremo!”
Per il dopo Nagoya, hai già stilato un programma di allenamento e agonistico in preparazione dei massimi eventi dell’anno?
“Ad aprile/maggio penso di tornare al Tuscany Camp per un periodo di allenamento: la Toscana è ricca di saliscendi che a Milano non riesco a trovare e, essendo il percorso della maratona olimpica piuttosto mosso, credo che tornare al Tuscany mi faccia bene. Ora sto aspettando la conferma di due gare, ma credo di correre una mezza maratona e un 10000m: penso che mettersi in gioco su distanze non prettamente proprie faccia bene. Poi correrò la mezza ai campionati europei di Roma, trascorrerò un periodo in altura in vista di Parigi e poi maratona delle Olimpiadi”.
Qual è il tuo/la tua atleta preferito/a, che ti ispira e che vorresti emulare?
“Onestamente faccio sempre un po’ fatica a trovare un atleta preferito, ma gli atleti kenyani (con cui sto a contatto durante i miei raduni in Kenya) mi insegnano tanto su come affrontare gli allenamenti e la vita. Sono la mia fonte di ispirazione e, ogni volta che devo ripartire dal Kenya per tornare a casa, mi viene un po’ da piangere perché è proprio bello, stare con loro mi riempie il cuore.
Se invece devo fare il nome di un atleta dico Yeman (Crippa) perché per me è un grande esempio di umiltà: nonostante tutto quello che ha vinto rimane comunque un atleta molto umile. Ho trascorso con lui gli ultimi raduni in Kenya e ho avuto modo di conoscerlo meglio: è sempre pronto a darmi consigli ed è aperto a uno scambio di opinioni continuo. Sono felice che ora faccia la maratona così avremo più possibilità di trascorrere tempo assieme durante i periodi di allenamento”.
Per concludere, qualcosa sulla Giovanna al di fuori dell’ambiente sportivo: a parte correre, cosa ti piace fare durante la tua giornata? Quali sono i tuoi hobby e le tue ambizioni per il futuro?
“Ho tanti hobby, ma… il problema è trovare il tempo! (dice ridendo, ndr). Mi piace tanto leggere e in raduno trovo più tempo per dedicarmi ai miei amati libri gialli ricchi di suspense.
Mi piace molto cucinare i dolci perché sono golosa quindi li cucino e poi me li mangio!.
Anche viaggiare mi piace tantissimo e sono felice che gareggiare mi permetta di spostarmi in vari posti del mondo, ma purtroppo la maggior parte delle volte non vedo quasi niente perché mi concentro sulla gara e basta.
Poi mi piace trascorrere tempo con gli amici e scendere in Sicilia dalla mia amica Silvia La Barbera.
Amo la semplicità e la quotidianità delle cose, ma la vita di un atleta lascia poco tempo libero: due allenamenti di corsa al giorno, esercizi di respirazione, fisioterapia, palestra, qualche incontro con il mental coach e le giornate sono proprio full! Ma è la mia vita e mi piace così”.
Per quanto riguarda il futuro…
“Sono una carabiniera e l’arma mi ha sempre dato tanto. Ora penso a correre, poi si vedrà!”.