Compiti per le (poche) vacanze

Non resteranno che pochi spiccioli di giornate quando questo mese di agosto avrà snocciolato la forsennata sequenza di record, medaglie, vittorie e sconfitte. I Giochi olimpici funzionano così: ti prepari per quatto anni (tre questa volta) e tutto si consuma in pochi minuti, massimo un paio d’ore per la maratona.

È un treno che passa, niente paura, ma dove saranno tra quattro anni gli atleti che oggi hanno provato a salire a bordo, magari con un tempo conquistato in ultimo?

Dove sarà, ad esempio, Federica Del Buono, che Massimo Magnani ci sta restituendo al valore cristallino che già la caratterizzava alla vigilia di Rio 2016? Dove sarà Gaia Sabbatini, che ha ammesso tra lacrime trattenute a stento che questa stagione avrebbe dovuto essere la più importante della sua vita? “Voglio mostrare le mie fragilità e normalizzarle, accettarle.” Ha scritto sul proprio profilo Instagram di solito pieno di ben altri post.

“La costruzione di un amore spezza le vene delle mani” canta il magnifico maestro Ivano Fossati. E quello di queste ragazze per l’atletica che cos’è, se non un amore? Un amore ricostruito, un altro da rivedere profondamente. Alla ricerca della strada giusta può essere d’aiuto la serenità di Valeria Straneo, che ad Ampugnano, nel 2021, perse di poco la possibilità di agganciare il minimo per i Giochi di Tokyo, ma anziché affiggersi ha trovato nuovi spazi per esprimere con grande serenità il proprio immenso amore per la corsa. L’abbiamo vista vincere di nuovo la Cortina-Dobbiaco, ad esempio, come aveva fatto negli anni della sua massima espressione agonistica (2013 e 2014) e ci è sembrata felice così, felice di esserci.

Compiti per le poche vacanze, allora: cercate queste storie di difficoltà, queste vite di alto livello che un podio non lo vedranno, e capite quanto siano simili al nostro quotidiano insistere in sogni da inseguire.

Anche così l’estate, questa poca estate che Parigi ci concederà, potrà esserci amica.

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