Una giornata fredda ma soleggiata ha incorniciato la prima edizione del Milano Cross Challenge by Eset di coach Giorgio Rondelli
Un ritorno alla grande per il cross, disciplina che mancava da troppo tempo a Milano.
Un’ultima edizione si era disputata alle pendici del Monte Stella nel lontano 1994 che a sua volta aveva preceduto i Campionati di società del 1977 che trovarono ospitalità nell’ippodromo di S. Siro (galoppo) con la neve a fare da contorno alle prove. Ci ha pensato forse uno dei più grandi competenti e trascinatori del cross country in Italia e anche in Europa. Non per altro arriva dalle fila della Pro Patria che all’epoca dettava legge tra i prati in Italia e in Europa. Penso abbiate capito che si tratti di Giorgio Rondelli, tecnico lombardo che ha dato vita al primo Milano Challenge Cross by Eset, il 19 dicembre, in un luogo solitamente dedicato ai quadrupedi: l’Ippodromo del Trotto a due passi dallo stadio di calcio e dell’ippodromo del galoppo.
Il colpo d’occhio all’ingresso è stato davvero notevole, così pure il tracciato, che sulla carta pareva facile, invece, a detta di molto protagonisti, era tutt’altro che semplice. Per la prima edizione, a ridosso del campionato europeo disputatosi, la scorsa settimana a Dublino, i chilometraggi sono stati “contenuti”, almeno per la prova maschile (km 5) dove però lo spettacolo è stato assicurato, medesima distanza tra le donne.
L’anello era da ripetere tre volte con partenza e arrivo sulla terra battuta, mentre gran parte del percorso era su terreno erboso. Il clima nebbioso che da giorni stazionava in Lombardia, come per incanto ha lasciato spazio a una giornata di sole, fredda, quasi perfetta per correre un cross, piatto, ma difficile.
Un banco di prova per certi atleti, leggi Ala Zoghlami, che rientrava e non ha avuto grossissimi problemi per aggiudicarsi la prova, anche se nel tratto finale, a suo dire, ha dovuto soffrire per staccare gli avversari. Il palermitano ha già stilato in linea di massima i prossimi appuntamenti che sono abbastanza facili da intuire: BoClassic il 13 dicembre ed un mese più tardi la Cinque Mulini, saltando il Campaccio di inizio anno nuovo. Zoghlami ha preceduto sul traguardo la novità Dario De Caro, ingegnere, che vive negli States (Idaho) e che ci ritornerà a gennaio. Negli Usa durante un 5000 sotto tetto ha chiuso in 13’38”47 (seconda prestazione di sempre in Italia), poi Bouih, primo azzurro a Dublino nel cross continentale.
La prova femminile aveva una favorita d’obbligo: la slovena Klara Lukan, la rivale di Nadia Battocletti, sia in pista che nelle corse che attraversano i prati. Così è stato, la “rossa” di Lubiana (che vedremo durante l’inverno nei cross nostrani) ha inflitto 12” di distacco a Giovanna Selva.

A fa da corollario alle gare partite presto e conclusesi quando vi era ancora un sole splendente, molti ex che con il cross hanno avuto in passato moltissime frequentazioni. Si va da Franco Arese ad Alberto Cova, da Gelindo Bordin a Marco Marchei, sino a Severino Bernardini, in altre parole la Milano dell’atletica, specie quella che ama sporcarsi nei prati ha risposto presente.
Nel frattempo, è già stata fissata una data per la prossima stagione: domenica 19 dicembre. Potrebbe essere la rivincita degli Europei di Venaria Reale
UOMINI: 1. Zoghlami 15’16”, 2. De Caro 15’18”; 3. Bouih 15’19”; 4. Padovani 15’27”.
DONNE: 1. Lukan (Slo) 17’34”; Selva 17’47”; 3. Reina 17’56”; 4. Majori 17’59”.