Nel fine settimana dei campionati italiani U18 indoor, a sorpresa arriva dal meeting di Padova il risultato più interessante per il mezzofondo di questa fascia d’età. Conosciamo meglio Alessandro Santangelo attraverso le parole dello zio allenatore Massimiliano.
Il toscano Alessandro Santangelo, infatti, preferisce un meeting assoluto alla rassegna tricolore e si schiera al via di una gara sui i 3.000 m, distanza non compresa nel programma dei campionati federali di Ancona.
Il giovane atleta, allenato dallo zio Massimiliano Santangelo, chiude la prova in 8’15”71, nuovo primato italiano di categoria e standard di partecipazione per i campionati europei U20 della prossima estate. Con questa prestazione Santangelo rientra nella top ten dei migliori risultati U18 europei di sempre.
All’aperto, Santangelo aveva già realizzato la migliore prestazione italiana U16 dei 1.500 m, correndo in 3’58”33 nel 2023 in Olanda.
Vi proponiamo un estratto dell’intervista realizzata da Correre in quell’occasione con lo zio-allenatore Massimiliano Santangelo.
«In Alessandro ho sempre notato qualcosa di diverso dagli altri atleti che alleno, probabilmente la testa: pur essendo molto giovane, ha già le idee chiarissime. Nelle categorie giovanili si sta esprimendo bene, ma è presto per sbilanciarsi. Non facciamo nulla di diverso rispetto a quello che si fa nelle altre squadre, preserviamo la sua crescita» ci raccontò Santangelo.
Alessandro Santangelo: un aneddoto da raccontare
«Una volta avevamo in programma un allenamento tranquillo: 5×400 in 66”-67”. Poi però succede che al campo di Lucca vedo Maxime Chaumeton, un atleta sud africano che stava facendo dei 2.000 m… in vista del Meeting Città di Lucca, dove avrebbe poi corso i 5.000 m in 13’22”. A quel punto non ho resistito: quando mai ci ricapita un 2.000 tirato, considerando che in gara gli tocca sempre fare l’andatura dal primo all’ultimo metro? Alessandro aveva appena finito i suoi 400, lo faccio recuperare qualche minuto e poi gli dico di attaccarsi per una prova. Risultato? Mi chiude il 2.000 in 5’35”, passaggio al mille 2’45”».
Un giusto mix
«Alessandro non è certamente un velocista, ma è veloce. Non abbiamo mai fatto lavori per esprimere al massimo la sua velocità, ma effettivamente spinge. Ai campionati regionali di staffette, nella 3×1.000 era passato in 26”5 ai 200 m e in 57”5 ai 400 m, ti lascio immaginare quanto gli ho dovuto urlare perché rallentasse! Siamo contenti ma rimaniamo coi piedi per terra. E soprattutto facciamo un passo alla volta».