In un fine settimana contrassegnato sportivamente parlando dal fatto motoristico di Valentino Rossi, il tema potrebbe essere quello nato a Fiuggi “no, non ho mai pensato di doparmi”, oppure le considerazioni sulla Venicemarathon.
Parto da quest’ultima, dove, come tutte le altre maratone italiane si registra un gran fermento in ordine ai numeri, agli amatori, al contorno che può assumere varie forme d’interesse, ma che agonisticamente può destare più di un dubbio, sotto il profilo cronometrico. Al di là del tempo impiegato dal vincitore, è stato quanto mai significativo il commento di Domenico “Mimmo” Ricatti, primo italiano che ha affermato che si fa più fatica ad andare a lavorare tutti i giorni che correre una maratona! Parole sante. Questo è ciò che si registra oltre alla stupenda giornata in Laguna e una ottima organizzazione.
Secondo argomento. E’ stata un’ottima idea chiamare a raccolta gli stati generali, inteso principalmente gli atleti, i loro tecnici e alcuni giornalisti. Da quanto si è potuto arguire (a scanso equivoci il sottoscritto non era presente) è stato un lavoro interessante che è servito a scaldare gli animi della truppa in vista di Rio2016, ma attenzione poiché si ritiene che alle Olimpiadi sarà assai difficile vedere un congruo numero di atleti azzurri, c’è da tenere presente che a luglio gli Europei di Amsterdam (senza gare di marcia e maratona) raccoglieranno molti adepti (atleti), anzi per alcuni di loro sarà il momento clou della stagione.
A Fiuggi c’erano tutti, almeno così pareva, mancava Libania “Panterita” Grenot, campionessa d’Europa dei 400, una delle punte dell’atletica italiana. Assente giustificata e ci mancherebbe. Libania è dall’altra parte del mondo. A Cuba? A Miami, a Santiago del Cile, scegliete una località a caso, non importa lei era assente. C’era invece la sua ex connazionale Yadisley Pedroso italiana come Libania per matrimonio. Peccato, visto che abbiamo potuto leggere sul sito della Fidal dichiarazioni di personaggi come Fabrizio Donato, Daniele Greco, Marco Fassinotti, Marco Tamberi, Elisa Rigaudo e Marco De Luca.
Proprio dal marciatore è partita un’iniziativa che sta veramente lasciando il segno. Si chiama: “No, non ho mai pensato di doparmi”. Se qualcuno di voi avesse voglia di fare un giro sui social in questi giorni troverebbe moltissime adesioni. Ne vedremo delle belle, non resta che attendere.
Il prossimo week end ci sarà la New York City Marathon in bocca al lupo ai nostri Meucci, Lalli e Incerti e al solito migliaio di italiani che varcano l’Oceano per correre la maratona più famosa del mondo.