Zona mista – … e al termine degli Europei sapremo di che pasta siamo fatti

Zona mista – … e al termine degli Europei sapremo di che pasta siamo fatti

05 Agosto, 2014

Il conto alla rovescia è iniziato. Una sorta di count down che forse potrebbe cambiare le sorti, in meglio o in peggio, della nostra amata-odiata atletica. Tra sette giorni inizieranno gli Europei, al termine sapremo di che pasta siamo fatti… Nel 2012, prima delle Olimpiadi di Londra, l’atletica venne definita “Uno sport residuale” da una persona che, attorno a metà degli anni Ottanta, si sedette sullo scranno più alto del Coni, ma si dovette poi ricredere non appena iniziarono le gare di atletica. Uno sport che, in altre nazioni, specie quelle del Nord Europa, trova spazi infiniti, cultori delle discipline, pubblici esorbitanti e prezzi da capogiro. Nelle nostre lande tutto questo non avviene, siamo relegati nelle pagine dei quotidiani nei cosiddetti “sport vari”, mentre in quelli “generalisti” troviamo spazio se qualcuno viene beccato a fare uso di sostanze dopanti, oppure in occasione di Olimpiadi, Mondiali o Europei o di gossip (vedi Alex e Carolina). Ci rimane mamma Rai, che è riuscita a farsi scappare il meglio, ovvero la Diamond League (in quanti la vedranno… ), ma in compenso, dopo averci offerto nelle ore notturne i Mondiali Juniores di Eugene, ci offrirà, a partire da martedì prossimo, i Campionati europei di atletica da Zurigo.

Ritorno sulla questione doping. Tutti, termine quanto mai appropriato, dato che ne hanno parlato televisioni e quotidiani non solo sportivi, hanno saputo che il russo vincitore della 20 km di marcia a Barcellona (2010), dopo 4 anni è stato squalificato, permettendo così al nostro Alex Schwazer di essere considerato vincitore e campione europeo! La reazione delle persone comuni, che non si occupano direttamente di atletica, è stata di incredulità, di sorrisini di scherno e di compassione. Forse, si poteva non assegnare il titolo e tutto finiva lì.

Altro capitolo: Andrew Howe. Sulle pagine di lunedì de “La Gazzetta dello Sport”, a firma di Pierangelo Molinaro, il ragazzo, dopo i 21”00 sui 200 m, è stato difeso a spada tratta, specie per quello che ha dato a tutti noi. Giustissimo, ma, giunti a questo punto, un esame di coscienza lo deve fare anche Andrew, che ha sempre sfogliato la margherita: “lungo o 200 m?”, oltre a tutti i responsabili azzurri della Nazionale durante la gestione Arese (Silvaggi e Uguagliati) e anche gli attuali, cioè Magnani, che crede ancora di poterlo recuperare, e su tutti, forse, mamma Renè.

Ci fermiamo qui, non senza avermi prima informato che la rubrica Zona Mista, a partire da lunedì 11 e sino a lunedì 18 agosto, proprio in occasione degli Europei, diverrà quotidiana.