Antiossidanti: l’importanza dei dosaggi personalizzati

Antiossidanti: l’importanza dei dosaggi personalizzati

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Nella seconda e ultima parte del dossier sui rapporti tra “Corsa, infiammazione e integrazione antiossidante” Fabrizio Angelini pone l’accento sull’importanza di indicare ogni volta la fase dell’assunzione (prima e/o durante e/o dopo l’allenamento), le settimane di durata della somministrazione, le dosi consigliate in base alle evidenze scientifiche e al tipo di running praticato, e gli eventuali effetti collaterali.

“Le attività sportive di endurance come la corsa, soprattutto se eseguite a intensità medio-elevata e per lunghi periodi, producono un aumento dello stato infiammatorio generale e dello stress ossidativo.
Una dieta ricca di polifenoli antiossidanti derivati di frutta e verdura di stagione e frutta secca oleosa, e basata su fonti proteiche sia vegetali, derivanti da legumi, sia da pesce fonte preziosa di omega 3, e con una buona dose di grassi salutari come quelli derivanti dall’olio extravergine di oliva ricchissimo in polifenoli, esercita sicuramente un’azione di contrasto allo stato infiammatorio indotto dall’esercizio fisico.”

Questa è la sintesi a cui perviene Fabrizio Angelini al termine del suo dossier sui rapporti tra “Corsa, infiammazione e integrazione antiossidante”, cominciato su Correre di agosto e completato su questo numero di settembre (in edicola da inizio mese).

Supplementazione sì, ma personalizzata

“Lo stress ossidativo – ricorda Angelini su Correre di settembre – si verifica quando c’è uno squilibrio tra la produzione di radicali liberi pro-ossidanti e la barriera antiossidante, con un impatto negativo sulle prestazioni atletiche e sul recupero.”

In queste condizioni può essere utile una supplementazione antiossidante?

“Certamente sì – assicura Angelini -, ma deve essere personalizzata e basata su evidenze scientifiche. Molti studi attendibili hanno evidenziato come Vitamina C, E, Resveratrolo, Glutatione, Omega 3, Creatina e Melatonina, ad esempio, possano influire sia sulla prestazione sia sul dolore muscolare post sforzo e sulla capacità di recupero muscolare.
L’integrazione antiossidante però deve essere valutata tenendo conto delle altre componenti che potrebbero influire sullo stato fisico e infiammatorio dell’atleta come la regolazione del ritmo sonno-veglia, la gestione dell’alimentazione e quella dello stress, oltre alla modulazione del training.”

Supplementazione: a chi, quanto e quando

Con questo obiettivo l’autore, dopo aver trattato su Correre di agosto la vitamina C, la Vitamina E, il resveratrolo, il Coenzima Q10 e la curcumina, completa su Correre di settembre “questo complesso panorama, non di rado oggetto di dannose semplificazioni”, descrivendo la supplementazione di omega 3, zinco, glutatione, creatina e melatonina.

Per contrastare le “dannose semplificazioni”, nella trattazione di ogni antiossidante il nostro esperto si spinge a indicare la fase dell’assunzione (prima e/o durante e/o dopo l’allenamento), le settimane di durata della somministrazione, le dosi consigliate in base alle evidenze scientifiche, al tipo di running praticato (ultra su strada, trail, distanze brevi, etc.) e gli eventuali effetti collaterali.

Nota: Questo testo rappresenta una sintesi del servizio “Antiossidanti: l’importanza dei dosaggi personalizzati”, di Fabrizio Angelini, pubblicato su Correre n. 479, settembre 2024 (in edicola da inizio mese), alle pagine 42-48.

Si tratta della seconda parte del dossier sull’uso della supplementazione per evitare infortuni (prima parte su Correre di agosto), curata dall’autore, medico chirurgo specialista in endocrinologia e malattie del metabolismo, presidente della Sinseb (Società Italiana di Nutrizione dello Sport e del Benessere).   

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