Esce dalla nebbia delle indiscrezioni la partita per l’organizzazione della maratona di Roma per il quadriennio 2019-2022. A quanto risulta a Correre, la commissione voluta da Comune di Roma si sarebbe insediata oggi, aprendo le buste delle candidature (pervenute entro il termine del 25 maggio) e verificando la sussistenza dei requisiti richiesti.
L’apertura delle candidature ha confermato la ricostruzione proposta da Correre sul numero di luglio, attualmente in edicola.
I candidati sono risultati, infatti, essere 5:
1. Infront – Una società appositamente creata dal colosso dei diritti televisivi nel mondo dello sport, che dal punto di vista operativo chiamerebbe a collaborare l’Italia Marathon Club, cioè l’attuale gruppo organizzatore che fa capo a Enrico Castrucci.
2. RCS Sport-RCS Active Team – Il braccio operativo de La Gazzetta dello Sport, attivo nell’organizzazione diretta di eventi running fin dal 2000 con la maratona di Milano cui nel tempo si sono aggiunti Color Run, Strongman, Ekiden e altre manifestazioni. RCS Sport-RCS Active team è già entrata quest’anno sulla piazza di Roma, come co-organizzatore della Roma-Ostia, la più importante mezza maratona del panorama italiano, il cui storico organizzatore, il GS Bancari Romani di Luciano Duchi, potrebbe essere il riferimento su Roma di questa cordata.
3. Purosangue
Si chiama “42,195” la società riconducibile al progetto Purosangue di Nico Pannevis e Massimiliano Monteforte, che fino all’edizione 2016 collaborò con l’Italia marathon club svolgendo l’incarico di responsabile dei top runner per la maratona di Roma. Il gruppo in giornata ha diffuso un comunicato teso a sottolineare il coinvolgimento di grossi calibri del running mondiale come David Bedford, storico ex-organizzatore della maratona di Londra e responsabile del tracciato della maratona olimpica 2012, Tadaaki Hayano (maratona di Tokyio e Giochi olimpici di Tokyo 2020), l’italiano Carlo Capalbo, il “signor maratona di Praga”, creatore di un circuito running in repubblica Ceca (con otto prove di livello Label Iaaf), membro della commissione Iaaf per la corsa su strada e protagonista quest’anno del successo del progetto Napoli running, la mezza maratona balzata di colpo nell’élite nazionale del maggior numero di partecipanti. Nella ricostruzione pubblicata su Correre di luglio ci era sfuggito il coinvolgimento in questa squadra di un quarto big del mondo running: Glenn Latimer, segretario generale della World Marathon Majors dal 2008 al 2014.
4. Atleticom
Un’altra candidatura ammessa a proseguire è quella dell’Atleticom ASD, che fa capo a Camillo Scarselli, famoso a Roma soprattutto come organizzatore del grande appuntamento di San Silvestro, la We Run Rome, che attraversa la capitale nell’ultimo giorno dell’anno.
Atleticom ASD si presenta in raggruppamento d’impresa con la propria società di servizi (Atleticom Srl) e con Triumph SpA.
In questa candidatura risulta coinvolta in modo importante anche la maratona di Città del Messico, balzata per la prima volta, nel 2017, tra le top ten mondiali per numero di arrivati.
5. No Salvarezza
La commissione sembra invece aver escluso, per mancanza di requisiti, una quinta candidatura portata avanti da Flavio Salvarezza, che fece parte del nucleo originario di organizzatori della maratona di Roma, assieme a Enrico Castrucci e Luciano Duchi. Sulla sua cordata Correre aveva ipotizzato il coinvolgimento del Circolo Canottieri Aniene, di cui Salvarezza è socio, ma nella giornata di lunedì 16 luglio, il prestigioso club sul Tevere (da cui proviene anche il presidente Coni, Giovanni Malagò) ha smentito questa ipotesi, chiamandosi fuori dall’operazione.
TAR, la spada di Damocle del bando
Venerdì 13 luglio era attesa la pronuncia del TAR del Lazio sull’ammissibilità dei due ricorsi presentati contro il “bando maratona” del comune di Roma rispettivamente dall’Italian marathon club di Enrico Castrucci e dalla RCS Sport-RCS Active. Quel termine, però, è passato senza alcun segnale da parte dell’organo giudicante.
Su questo fronte le indiscrezioni si dividono tra chi parla di una decisione che verrà comunicata già la prossima settimana e chi parla invece di “settimane”, un inquietante plurale che lascia intuire uno slittamento della sentenza oltre le ferie d’agosto.