Maratona: Bekele vs Kipchoge, sfida finale tra due leggende

Maratona: Bekele vs Kipchoge, sfida finale tra due leggende

09 Agosto, 2024
Foto: Imago, Francesca Grana e Ilaria Fedeli

Alla maratona olimpica di Parigi di sabato 10 agosto si incontrano di nuovo, in età “da Master”; un’ideale “resa dei conti” tra il più completo distance runner di sempre e il più grande maratoneta di tutti i tempi, tra avversari più giovani e forse più forti. 

È possibile, per non dire “probabile” che nessuno dei due riesca a conquistare la medaglia d’oro nella maratona olimpica di sabato 10 agosto, ma abbiamo pensato ugualmente di avvicinare la lente d’ingrandimento alla sfida dentro la gara tra Eliud Kipchoge e Kenenisa Bekele, che con percorsi diversi, ma ugualmente straordinari, hanno corso in parallelo lungo gli ultimi vent’anni della storia dell’atletica, firmandola spesso da protagonisti. Keniano l’uno (Kipchoge), etiope l’altro (Bekele), e già per questo rivali, perché appartenenti uno al Brasile e l’altro all’Argentina dell’endurance running, rappresentano per gli appassionati il gusto delle grandi rivalità, che sono sempre state il sale dello sport mondiale: Messi-Ronaldo nel calcio, Nadal-Federer nel tennis, il primordiale Bartali-Coppi nel ciclismo, Gebrselassie-Tergat sui 10.000 m (guarda caso di nuovo Etiopia contro Kenya). Se ancora ci interroghiamo su Maradona e Pelé, ecco che capiamo la divertita curiosità di provare a indovinare chi dei due, tra Bekele e Kipchoge, taglierà prima del rivale il traguardo della durissima maratona olimpica di Parigi 2024.

Una sfida tra Master d’eccezione

Volutamente abbiamo precisato “Chi dei due taglierà prima del rivale” e non “per primo” il traguardo di sabato 10 agosto, perché l’età, da un certo punto in poi, agisce con cali repentini della condizione.

L’età di Kenenisa Bekele è 42 anni, compiuti il 13 giugno scorso; Eliud Kipchoge compirà quarant’anni il prossimo 5 novembre. E non sono gli unici “master” in gara a Parigi: la Svizzera schiera Abraham Tadesse, eritreo naturalizzato svizzero, campione europeo di mezza maratona ad Amsterdam 1996, classe 1982 pure lui, come Bekele. E subito dietro questi tre, anagraficamente parlando, ecco al via anche il nostro Daniele Meucci, che il prossimo 7 ottobre di anni ne compirà 39.

Due carriere leggendarie

Considerato il più completo distance runner di sempre, Kenenisa Bekele ha vinto dieci titoli mondiali di cross (cinque di cross lungo e altrettanti di cross corto), tre ori olimpici e cinque ori mondiali sui 5.000 e 10.000 metri, specialità di cui ha detenuto a lungo i record del mondo, ed è passato alla maratona nel 2014, per poi toccare il culmine in questa specialità con il 2:01’41” quando il record del mondo era il 2:01’39” di Kipchoge. 

Eliud Kipchoge è considerato il più grande maratoneta di tutti i tempi, perché ha vinto due volte il titolo olimpico (2016 e 2020-21), ha portato il record del mondo prima a 2:01’39” poi a 2:01’09”, ha abbattuto a Vienna il muro delle due ore in maratona correndo la distanza in una prova dimostrativa in 1:59’40”, ha vinto tra le “major” Berlino (5 volte), Chicago (una volta), Londra (quattro volte), Tokyo (una volta), ma non va dimenticato che la parte internazionale della sua carriera era cominciata in pista, proprio a Parigi, nei Campionati mondiali 2003, quando, a 19 anni, conquistò la medaglia d’oro nei 5.000 metri davanti all’immenso Hicham El Guerrouj e allo stesso Bekele.  

Chi sarà più in forma?

E tra Bekele e Kipchoge chi sarà più in forma in questo agosto olimpico 2024?

«Kenenisa lo conosco bene e lo vedo spesso – ci ha detto Renato Canova, allenatore e maestro di mezzofondo e maratona incontrato a Noceto (PR) il 9 luglio scorso in occasione della festa di compleanno per i 90 anni di Luciano Gigliotti -: posso assicurarvi che adesso è ancora più in forma di quando, all’inizio di dicembre (3 dicembre 2023, ndr) corse la maratona di Valencia in 2:04’19” migliorando il già suo primato mondiale M40, il 2:05’53 fatto a Londra il 2 ottobre 2022.»

E della condizione attuale di Eliud Kipchoge cosa si sa? Poco trapela dall’enturage; le uniche evidenze sono quelle delle sue due ultime apparizioni non brillanti nelle maratone del circuito Abbotts World Marathon Majors: Boston 2023 e Tokyo 2024.

Boston, in particolare, ha rappresentato un sinistro campanello d’allarme per il due volte campione olimpico di maratona (Rio 2016, Tokyo / Sapporo 2021): il suo percorso di sgarbata altimetria ne fa la “Major” più simile al non facile tracciato di Parigi e su quell’ultracentenario tracciato, il primo caso di maratona non piatta della sua carriera, Kipchoge è andato in crisi sotto i ripetuti strappi orchestrati soprattutto da Evans Chebet, il keniano allenato da Claudio Berardelli che vinse in 2:05’54” costringendo Kipchoge a un sesto posto in 2:09’23”, il tempo più lento della carriera, e soprattutto alla seconda sconfitta in 18 maratone. Ancora più perplessità, però, ha suscitato la sua partecipazione quest’anno alla maratona di Tokyo, piatta e già dominata in passato dal fuoriclasse keniano, che invece è giunto decimo in 2:06’50” nella gara vinta da Benson Kipruto (2:02’20”), che sarà al via della maratona olimpica di Parigi 2024.