Anticipiamo i tempi. Il più importante meeting italiano, da quando Primo Nebiolo s’inventò una sorta di rivincita delle Olimpiadi di Mosca ’80 boicottate dagli Usa è il Golden Gala. Si è quasi sempre disputato all’Olimpico di Roma, salvo casi eccezionali, o di concomitanze con altri sport, vedi il Campionato Europeo di calcio dello scorso anno, che costrinse l’evento a spostarsi al Ridolfi di Firenze.
Quest’anno il 9 giugno si torna a casa, nella sede più consona per ospitare la quinta tappa della Diamond League (la quarta a Rabat, in Marocco, tre giorni prima).
La pista magica romana ha molte storie da raccontare. Si va dal 1987 quando Said Aouita infranse per primo il muro dei 13’ fermando i cronometri dopo 12’58”39. Il primato del mondo sui 12 giri e 200 metri venne abbattuto, sempre nella prova romana, anche nel 1995 grazie al keniano Moses Kiptanui con 12’55”30, mentre un anno fa nella capitale gigliata il norvegese Jakob Ingebrigtsen centrò il nuovo limite europeo con 12’48”45.
Mezzofondo sempre in grande evidenza nel Golden Gala capitolino, dove tra l’altro la prova sui 5000 è la più lunga del programma. Anche quest’anno ci si attende uno stuolo di grandi big pronti ad infiammare il pubblico che si assieperà sugli spalti. Un paio di nomi su tutti. Il primo: Selomon Barega, etiope, campione olimpico a Tokyo nei 10 mila, impegno doppiato anche sotto tetto a Belgrado (marzo scorso) nei 3000. Il secondo: Jakob Kiplimo, ugandese, con parecchi trascorsi in Italia, primatista mondiale di mezza maratona e bronzo nei 10 mila ai Giochi. Gli altri, che di certo non possiamo considerare degli outsider personaggi del calibro di Mukhtar Edris, etiope, che ha una sorta abbonamento con i podi mondiali, oppure il connazionale Yomif Kejelcha, ancora Rhonex Kipruto, in questo caso kenyano, a questi deve essere aggiunto Berihu Aregawi, 20 anni, etiope, che ha messo d’accordo tutti, la notte tra sabato e domenica a Eugene, nella tappa Usa del circuito diamantifero, già primatista mondiale dei 5 km su strada.
Tutti gli atleti che saranno presenti a Roma hanno primati con tempi al di sotto del muro dei 13’ che rappresenta l’élite mondiale della specialità. Al via ci sarà anche Yeman Crippa, per l’azzurro che domenica ha sbattuto contro un muro di vento nel meeting Leonessa di Bresca (1500), è l’occasione per riuscire a scendere sotto i 13’. Non facile ma viste le condizioni attuali del nostro migliore mezzofondista in assoluto, il risultato potrebbe, notare il condizionale, essere alla sua portata. Yeman detiene tutti i primati italiani dei 3mila, 5mila e 10 mila, mezza maratona e il record europeo dei 5 km su strada. Nei 5000 il record da battere è di 13’02”26.