Durante la diretta su CorrereTV dedicata al commento della maratona di Siviglia, Giorgio Rondelli ha avuto parole di grande ammirazione sia per Eyob Faniel sia per Daniele Meucci: «Fossi il CT della Nazionale, uno così affidabile nei grandi appuntamenti lo porterei comunque ai Giochi olimpici».
Lunedì 19 febbraio Giorgio Rondelli è stato ospite su CorrereTV, in diretta nel consueto “Punto” del fine settimana, curato, come ogni lunedì, da Daniele Menarini.
Focus principale della trasmissione la maratona di Siviglia, dove gli italiani hanno riscritto la lista nazionale all time:
• record italiano di Yeman Crippa, 2:06’06”;
• secondo miglior tempo italiano di sempre, il 2:07’09” di Eyob Faniel;
• personal best di Daniele Meucci, 2:07’49”.
Le pagelle di Coach Rondelli
Parole di apprezzamento per tutti e tre da parte del nostro coach, che proprio su Correre di febbraio ha scritto un’analisi dettagliata e “spietata” sulla maratona mondiale (titolo: “Maratona: il mostruoso 2023”): «“Mostruoso” è termine che ho sentito usare in queste ore anche per Crippa; io parlerei di “ottimo risultato”, e mi terrei “mostruoso” per quando Yeman riuscirà a fare 2:04’30”, che è alla sua portata. È stato bravissimo, intendiamoci, anche perché immagino abbia dovuto superare la paura per le difficoltà incontrate al debutto, alla maratona di Milano (problemi di stomaco, ndr). Crippa ha trasformato la maratona di Siviglia in un trilling, di quelli scritti bene, dove l’assassino, che nel nostro caso è un paradossale “assassino buono”, si rivela solo negli ultimi minuti. La sua seconda parte di gara è da incorniciare», è il commento di Rondelli.
Eyob Faniel
“Paure ne avrà avute anche Eyob Faniel, che in maratona veniva da due ritiri” domanda Daniele Menarini.
«È probabile – riprende Rondelli – e a maggior ragione non ci sto che la sua prova finisca “in cavalleria”, oscurata dal record di Crippa. Il tratto dal ventesimo al trentesimo chilometro di Faniel è da manuale. Mi è piaciuto per il coraggio di stare su questi ritmi e di non fermarsi quando è arrivata la crisi, che, a giudicare dai parziali dell’ultima parte, dev’essere stata davvero pesante. Invece ha chiuso in 2:07’09”, secondo tempo di sempre per un italiano, e l’atleta con cui ha affrontato i primi 30 km, l’israeliano di origine etiope Gashau Ayale, ha chiuso al terzo posto in 2:04’53”. Questo è il livello a cui Faniel può ambire.»
Daniele Meucci
“Un Meucci finalmente all’altezza delle aspettative…” propone infine Menarini a Rondelli.
«Sono passati ormai più di 10 anni da quando si è cimentato per la prima volta in maratona e quello che mi ha sempre colpito è stata la costanza di rendimento, culminata col titolo di campione europeo di maratona nel 2014. Mai un passo falso negli appuntamenti che contano. Daniele è un atleta “affidabile”, un giudizio che personalmente riservo a pochi e che per me ha un valore enorme. Per questo motivo, con quello che ha fatto a Siviglia, se fossi il CT della nazionale italiana uno dei tre posti in squadra lo riserverei a Meucci, già da adesso.»
Ora tocca ad Aouani
La sfida per quei tre posti in squadra, invece, è appena cominciata. Domenica prossima, 25 febbraio, Iliass Aouani correrà la maratona di Osaka. In aprile gareggerà Yohanes Chiappinelli, mentre è sempre più probabile che anche Neka Crippa debba dare conferma dell’eccellente 2:07’35” ottenuto il 3 dicembre scorso a Siviglia.
La felicità di Daniele Meucci
Abitualmente riservato, questa volta Daniele Meucci ha scelto di condividere sulle proprie pagine social l’immensa soddisfazione per essere riuscito a esprimersi in maratona con un tempo all’altezza della propria carriera. Questo il post:
“Questa è la felicità che sto provando adesso! 2:07:49 a Siviglia, il mio miglior tempo di sempre!
Per arrivare preparato a questo appuntamento sono stato in Kenya per molti giorni, immerso nella cultura e nella disciplina che caratterizzano i migliori atleti del mondo. Le ultime due settimane sono state particolarmente impegnative: da solo in un campo di allenamento avendo come compagnia solo i miei pensieri ed il sostegno di una fantastica cuoca. Riso, pollo, “ciapati”, “cabbage” e “ugali” non erano solo pasti, ma carburante per la mia voglia di dare il massimo ieri.
Le albe in Kenya hanno una magia tutta loro e io le ho vissute con passione mentre percorrevo chilometri su chilometri, sperando di centrare il mio obiettivo; l’idea di non riuscire a conseguirlo mi accompagnava lungo ogni passo, ma era anche il motivo che mi spingeva a dare il massimo. Lasciare a casa la mia preziosa famiglia è stata la decisione più difficile, ma il loro amore ed il loro sostegno a distanza mi hanno dato la forza di inseguire e raggiungere questo mio sogno.
È vero, sulla carta ho 38 anni, ma un ho cuore che batte con la forza di un ragazzo e un paio di gambe che non ne vogliono sapere di rallentare; essere definito “vecchio” da alcuni non ha mai intaccato la mia determinazione: dentro di me c’è ancora tantissimo entusiasmo e tantissima passione per la corsa!
Ieri, al traguardo di questa maratona, non sono stato solo io a fare il mio record personale: è stata una meta condivisa con coloro che mi hanno sostenuto lungo tutto il cammino. Grazie alla mia famiglia, al mio allenatore Luciano Di Pardo, ai miei amici e a tutti coloro che credono in me, in primis l’Esercito Italiano! E come sempre grazie a tutti voi che mi sostenete da oltre 20 anni!
Questo record personale non è solo un traguardo raggiunto: è anche l’inizio di una nuova sfida; da domani testa bassa e andare, c’è ancora del margine!
Grande Italia, grandissimi atleti, viva lo sport!”