A una preparazione da manuale a volte fa seguito una gara deludente, per colpa di carenze tecniche nell’efficienza meccanica, causate dalla mancanza di un adeguato tono muscolare. Si potrebbe rimediare con sedute di forza e allungamento curate in modo sistematico, ma la maggior parte dei podisti non ne ha voglia. In questi (frequenti) casi non ci resta che sviluppare la forza muscolare con la corsa, per esempio con le salite.
I lavori extra corsa
Svolgere esercizi di potenziamento e di allungamento in maniera sistematica richiede energie mentali che non sempre troviamo, perché il nostro cervello li classifica come “attività fisica extra corsa” che non danno la stessa gratificazione del percorrere chilometri.
Ripetute in salita
Proprio perché la forza è un elemento carente nei podisti amatori, non si deve commettere l’errore di trascurare questo importante elemento tecnico.
Le sedute più utili sono quelle su distanze brevi (fino a 300-400 m), in modo da aumentare il reclutamento muscolare, da svolgere 3-4 giorni dopo una seduta di lungo lento, o 2-3 giorni dopo un allenamento di corsa media o di ritmo maratona.
La combinazione di un allenamento di lungo lento, di corsa media, di ritmo maratona con le salite è utile per mantenere un tono muscolare, che invece tende a scadere quando si percorrono tanti chilometri a ritmo medio-lento.
Più che alla velocità di percorrenza, si deve prestare attenzione alla forza che si applica nelle spinte a terra. Per enfatizzare il reclutamento muscolare ci si deve concentrare a correre con delle falcate ampie; non si tratta di fare dei balzi, ma ci si deve concentrare nello stare “a lungo per aria”. Non è un’azione facile da eseguire, ma l’efficacia che si sviluppa di seduta in seduta è molto elevata.
Nota: Questo testo rappresenta una sintesi del servizio “Il potenziamento combinato in corsa”, di Orlando Pizzolato, pubblicato su Correre n. 407, settembre 2018 (in edicola a inizio settembre), alle pagine 26-28.