Pista: finale di partita (e di stagione)

Chiusa la stagione in pista. Saracinesca abbassata. Se ne riparla il prossimo anno. Nel 2021 dove si spera ardentemente che i Giochi Olimpici di Tokyo di luglio possano e debbano essere il momento clou di tutto l’anno. Il 2020, rimanendo dentro le corsie e le pedane, è stato un anno disgraziatissimo, la pandemia, il morbo, ha annullato gran parte della stagione, che a ogni buon conto nel finale ha dato segni di vita, importanti per i nostri colori e no. Forse la clausura ha permesso ad alcuni di rigenerarsi, di ritrovare voglie sopite, non solo di vittorie ma anche di allenamenti costanti e intensi.
Non è compito di chi scrive indicare il leader italiano del 2020 dell’atletica, ma statene certi, qualora ci fosse un sondaggio, Yeman Crippa vincerebbe a mani basse. Il ragazzo trentino detiene ora i primati dei 3000, 5000 e 10.000. Ha spodestato dagli annuari Totò Antibo, ha mandato in pensione Genny Di Napoli (3000 m), ha sfiorato il primato nel miglio di otto centesimi di secondo che appartiene allo stesso Di Napoli. Traduceteli in centimetri e ve ne renderete conto. All’allievo di Massimo Pegoretti manca il primato delle siepi, ancora saldamente sulle spalle del vecchio pirata Francesco Panetta, onestamente non sappiamo se Yeman abbia nel mirino quel record, così come quello dei 1500 e, viste le sue caratteristiche, sembra abbastanza difficile da realizzare.
Gli altri azzurri? Nella velocità ci sono risvegli interessanti leggi Edoardo Scotti nei 400, il carabiniere con gli altri promettenti azzurri sul giro di pista si può sognare una grande staffetta del miglio, così pure in quella veloce con i vari Jacobs e Tortu che al Golden Gala hanno fatto la loro parte. Ora l’atletica in pista entra in letargo, almeno per i salti, lanci, dove “The Fabbrino” (Leonardo Fabbri) ci ha fatto assistere a bordate meravigliose nel peso, così come il ritrovato Claudio Stecchi lanciato sulle orme di Gibilisco nell’asta. In pista restano due appuntamenti importanti: domenica a Conegliano (TV) si assegna il titolo italiano dei 10 mila, poi a metà ottobre a Modena quelli dei 1500, 3000 siepi e 5000.
Per la strada si attendono notizie. Londra il 4 ottobre sarà imperniata sulla sfida tra i pesi “massimi” della maratona Eliud Kipchoge e Kenenisa Bekele con Mo Farah come sparring partner (pace maker). In Italia resta in bilico la Venicemarathon, lunedì la stampa locale “Nuova Venezia” la dava a capo chino. Non resta che attendere l’annuncio ufficiale.

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