Nessuno tocchi Yeman Crippa…

Qualche tempo fa, almeno quattro anni, imperava l’epoca Tortu. L’ex bimbo con le ali era stato il primo italiano a scendere sotto il muro dei 10” esattamente 9”99. Era l’uomo, o meglio il ragazzo del momento. Correva l’anno 2018.

Poi si disputarono gli Europei a Berlino e Filippo finì quinto, nei 100 metri. In quell’occasione Yeman arrivò terzo nei 10 mila e quarto nei 5000. Bravo, bravissimo, ma le copertine, le interviste spettavano al lombardo con sangue sardo (sempre meglio scriverlo per evitare rampogne …).

Yeman? Sì, ma volete mettere l’importanza dei 100 metri con un noioso 10 mila? Venticinque giri da digerire, magari tutti in gruppo, sai che noia…

Poi il tempo passa e qualche saggio dice che il tempo è galantuomo. Yeman nel corso di questi 4 anni, di certo non sta con le mani in mano, fa suoi i primati dei 3000, 5000 con il cruccio di non essere sceso sotto i 13’ e 10.000, in qualche occasione stecca, e ci mancherebbe non è di certo un robot. Non dimentica il cross, specialità che lo ha visto primeggiare sin da ragazzino (esordio in nazionale da allievo a Budapest nel 2012). Incappa in qualche infortunio, ma i primati di certo non li ha inventati, sono il frutto di una sua costanza, spirito di abnegazione e voglia di vincere. Yeman ha fame e tanta.

Il 2021 lo chiude con un ritiro mentre era in testa con i migliori a Dublino (cross europeo). Arriva il 2022 e Yeman, mentre ancora il morbo del Covid impera (colpito pure lui…)  a febbraio va a Napoli, dopo un periodo di allenamento in Kenya corre una mezza maratona e centra l’ennesimo record italiano. Un sub 60 minuti, esattamente 59”26. Non una bazzecola, battuti pure i keniani.

La stagione in pieno accordo con il suo tecnico Massimo Pegoretti ha due obiettivi: 10 mila a Eugene, 5 e 10 a Monaco.

Negli Usa non ci va, un edema a un dito del piede lo costringe a disertare l’impegno. Lui non si perde d’animo e si allena a S. Moritz in quota. A Monaco si corrono prima i 5 mila poi i 10, Yeman avrebbe preferito il contrario. Nei 5000 è chiuso da Ingebrigtsen e da Katir, lo dice apertamente e non sbaglia, ma è felice del bronzo, sfuggitogli, di pochissimo 4 anni prima.

Domenica 21 agosto l’Olympia Stadion di Monaco ribolle. Ci sono tante gare dove i teutonici saranno protagonisti, c’è un tifo incredibile da pelle d’oca. Il suo tecnico è fiducioso. Lui pure. Allora via per 25 giri. Yeman non sbaglia è attento, l’unica pecca se così si può chiamare, permettere a un norvegese, non certo tra i favoriti, di prendere qualche metro di troppo di vantaggio. Yeman cambia marcia, lo raggiunge con una volata strepitosa e vince.

Si porta a casa due medaglie, non me ne vogliano i mostri sacri dell’atletica azzurra Jacobs e Tamberi che convolando anche a nozze avranno spazi anche sui giornali di gossip. Il meglio fico del bigoncio in questo europeo è lui Yeman Crippa, ragazzo dalla parlata facile, dalla simpatia innata, dalla voglia di soffrire e di esserci.
A proposito si parla già di maratona… Non è meglio attendere?

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