La cronobiologia è una cosa seria. A parità di calorie assunte, l’effetto sull’attivazione metabolica è completamente diverso se tali calorie derivano dalla colazione o se sono spostate più avanti nella giornata. Aspetto non trascurabile per ottenere il massimo dalle proprie performance, oltre che un vero dimagrimento.
Ore del giorno e picchi ormonali
Al mattino presto si riscontrano i picchi ematici del testosterone. Poco più tardi, seguono quelli del cortisolo e in tarda mattinata quelli degli ormoni tiroidei. Nelle prime ore della giornata l’organismo è dunque nelle mani di ormoni tutti rivolti al catabolismo, vale a dire al consumo energetico, e non all’accumulo. Nel pomeriggio e di sera l’organismo è al contrario più propenso all’accumulo, disponendo in maggiore quantità di ormoni anabolici come l’insulina o il GH.
Abbondanza e diete
Una colazione ricca si configura come il primo segnale di abbondanza che l’ipotalamo riceve.
Chi salta la colazione pensando di far bene, “mettendosi a dieta” o assumendo solo un caffè, dopo due avrà una fame da lupo che, se non saziata fino a sera, rischierà poi di colmare facendo fuori mezza dispensa prima di andare a letto, con conseguenti ingrassamento e rallentamento del metabolismo. Perché non sono (solo) le calorie a contare, ma l’orario in cui vengono assunte.
Nota: Questo testo rappresenta una sintesi del servizio “L’importanza della colazione”, di Luca Speciani, pubblicato su Correre n. 414, aprile 2019 (in edicola a inizio mese), a pagina 32.