Doppia maratona, sì o no?

Alcuni professionisti lo fanno: corrono una maratona ed entro il mese successivo replicano con una seconda. Ma l’amatore che corre su strada? Come capire se si è pronti alla doppietta o se, al contrario, è necessario ripartire con una programmazione mirata dopo alcuni mesi di scarico? 

Una riflessione su tutte

Va innanzitutto messo in chiaro che i meccanismi fisiologici e i criteri di programmazione validi per il professionista non sono sovrapponibili a quelli degli amatori. L’amatore che corre su strada, nella maggior parte dei casi, vede la maratona come un’impresa e si approccia alla preparazione sovrapponendo gli impegni personali ad allenamenti faticosi, costretto magari a orari non ottimali.

Valutare la prima gara

La forma fisica derivante dalla prima maratona può essere conservata per un periodo ipotetico di 5 settimane, ma prima di decidersi per una seconda gara bisogna capire in quali condizioni si è terminata la precedente. 

Quando si chiude la seconda parte della prova con un gap superiore ai 5’ rispetto alla proiezione della prima, lo stato di affaticamento è solitamente abbastanza critico e sarebbe meglio ripensare a una programmazione futura più lontana nel tempo. 

Pianificare la nuova prova

Sul piano pratico è difficile dare indicazioni generali: ogni podista si avvicina alla maratona con una programmazione personalizzata, già seguita per la prima competizione. 

La 42 km è una prova sia fisica sia mentale, ma basteranno alcuni giorni di dieta normale per riportare la situazione fisiologica allo stato iniziale. Tuttavia, se si vuole correre una seconda maratona, i giorni necessari al recupero non devono essere troppi: se ci si sente affaticati anche correndo un lento facile, è decisamente meglio rinunciare.

Cercate di anteporre il buon senso all’euforia post maratona e, in ogni caso, prendete la decisione dopo esservi consultati col vostro allenatore.

Nota: Questo testo rappresenta una sintesi del servizio Doppia maratona, sì o no?”, di Lorenzo Falco, pubblicato su Correre n. 415, maggio 2019 (in edicola da inizio mese), alle pagine 26-30.

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