Con la gara delle Hawaii tutte e cinque le più grandi maratone USA non vengono disputate nel 2020: Boston, Chicago, la Marine Corps (Washington, D.C.) e New York le altre classiche annullate. Solo Los Angeles, la sesta maratona più grande dell’Unione, è andata in porto (20.989 finisher), domenica 8 marzo, una settimana prima dell’esplosione della prima ondata di pandemia negli Stati Uniti.
La pandemia di Covid-19 sta di nuovo, come in primavera, cancellando dal calendario le più importanti corse di ogni Paese. Come in Italia è appena accaduto con Ravenna (8 novembre, annullata il 23 ottobre), negli Stati Uniti d’America è stata annullata la maratona di Honolulu, in programma per domenica 13 dicembre. “Comprendiamo che è stato difficile per te allenarti e pianificare viaggi alle Hawaii in queste circostanze – si legge nella nota inviata a tutti gli iscritti – e ti ringraziamo per la tua comprensione”.
L’ultima delle grandi maratone americane annullate
Con Honolulu, cinque delle sei più grandi maratone statunitensi sono state cancellate nel 2020: Boston, Chicago, la Marine Corps (Washington, D.C.) e New York avevano già subito questo destino. Si è svolta solo la sesta in ordine di grandezza, la maratona di Los Angeles: 20.989 finisher domenica 8 marzo, appena prima che l’ondata iniziale della pandemia si diffondesse negli Stati Uniti causando anche la cancellazione di tutte le grandi corse su strada. In Italia il mondo del podismo era già fermo da una settimana, perché la sospensione delle corse era cominciata con quelle in programma per domenica primo marzo (Roma-Ostia, maratona di Bologna, etc).
Andata in scena per la prima volta nel 1973, la maratona di Honolulu si è svolta per 47 anni consecutivi senza cancellazioni. L’edizione 2019 (domenica 8 dicembre) aveva registrato 18.606 finisher, ai quali vanno aggiunti i 5.567 arrivati della 10 km denominata “Start to Park 10-K” e i 2.214 che avevano dato vita, nella giornata di sabato 7 dicembre, al Kalakaua Merrie Mile, sulla vicina spiaggia di Waikiki. Vincitori dei 42,195 km furono i keniani Titus Ekiru (2:08:00) e Margaret Muriuki (2:31:10, nella foto).
130 milioni di indotto
Quello che ha sorpreso è che la cancellazione della maratona di Honolulu è arrivata solo una settimana dopo che lo stato delle Hawaii aveva abbandonato la quarantena di due settimane per i visitatori, obbligati a effettuare un test Covid entro 72 ore dall’arrivo.
L’economia dello stato delle Hawaii è basata sul turismo e anche la maratona di Honolulu contribuisce in modo importante al PIL dello Stato: la Hawaii Pacific University ha stimato per la gara un indotto economico di 130 milioni di dollari.
Solo dal Giappone, ad esempio, tra concorrenti delle tre diverse gare arrivano sull’isola circa 16.000 persone, accompagnati spesso dalle intere proprie famiglie. Giapponesi, del resto, sono alcuni dei più importanti sponsor della manifestazione.
“Beachfest”, la virtual marathon di Honolulu
Come le altre grandi organizzazioni, anche la Honolulu marathon, contestualmente all’annullamento, ha offerto la possibilità di partecipare a una gara virtuale, in questo caso chiamata “Beachfest”.
Tutti gli iscritti alle prove del 2020 (maratona, 10 km e miglio) troveranno la propria iscrizione convertita in iscrizione al “Beachfest”. Se completeranno i 42,195 km riceveranno per posta una maglietta e la medaglia di finisher, oltre a ricevere un pettorale di gara digitale, un diploma e una rivista digitale. Chi non vuole partecipare alla virtual avrà l’iscrizione trasferita all’edizione 2021.