Lockdown a zone: rosse, arancioni e verdi. Per alcuni significa possibilità di correre solo nei pressi del proprio domicilio. Riguardo alle competizioni dobbiamo entrare nell’ordine di idee che virtuali, le gare, lo saranno ancora per qualche tempo. Inutile stabilire una data, un periodo. In questo momento dell’anno ci pare quasi controproducente. Sta di fatto che le maratone “storiche” hanno già fissato le loro date nella seconda metà del prossimo anno, tant’è che Berlino dovrebbe vedere la luce il 26 settembre (ed è la prima).
A questo punto, dove si piazzeranno le nostre maratone? Ci risulta che nel calendario italiano sia Milano che Roma sono in primavera, mentre corre voce, non confermata, che la Stramilano si disputi a settembre. L’importante che nei prossimi DPCM non spunti da qualche l’impossibilità di correre, come era stato fatto la scorsa primavera, dove se qualcuno s’inoltrava, anche da solo, in qualche parco o strada secondaria veniva additato e insultato come un untore.
Intanto diamo uno sguardo oltre la nebbia, la stessa che c’era a Stra domenica mattina. Non era una domenica come le altre. Era la domenica della maratona, programmata il 25 ottobre, ma per più di un motivo, rimandata di una settimana. Si parla della Venicemarathon, manifestazione internazionale che ha cercato di sopravvivere, nella forma rituale, ma alla fine pure lei, come tante altre, ha dovuto causa pandemia, adeguarsi. Come altre prove sui km 42,195, è divenuta virtuale, ma con un risvolto completamente diverso. Tre maratoneti sono partiti dalla splendida Villa Pisani a Stra e dopo 3 ore e trenta minuti sono arrivati sulla Riva dei Sette Martiri.
“Tre per tutti, tutti per tre”: questo lo slogan della manifestazione con Eleonora Corradini, Gabriele Gallo e Pier Alberto Buccolieri, invitati a rappresentare questo mondo in rappresentanza delle migliaia di partecipanti che in questi anni hanno preso parte alla maratona che si conclude in Laguna. La partenza è stata data alle 10 dal sindaco di Stra , felice di essere ancora una volta testimone di una tradizione che continua, e al terzetto di maratoneti si sono poi uniti i tre pacer Giuseppe Bossi, Marco Manucci e Marco Boschi e i due atleti del team HOKA ONE ONE, title sponsor dell’evento, Alessandro Degasperi ed Elisa Sortini. Si è viaggiato al ritmo di 5’20” al chilometro, in una giornata che poi ha offerto momenti significativi con la presenza ad ogni Comune attraversato del primo cittadino.
“Era importante tenere viva la tradizione”, così’ ha commentato il vicesindaco della città lagunare, sta di fatto che Venezia ha raccolto un numero molto levato da parte di maratoneti che hanno corso la loro prova in altre parti del mondo, le più lontane. Si parla del Giappone, con Tokyo, sino al Canada con la lontanissima Calgary, dalla Finlandia con Helsinki, giù giù sino a Melbourne in Australia. Gli organizzatori saranno soddisfatti della loro creatura, nota nei quattro punti cardinali del mondo.