Giancarlo Colombo

ZONA MISTA – Speciale Olimpiadi: Antonella Palmisano quarta nella 20 km di marcia

Eleonora. Elisa. Antonella, questo il terzetto azzurro al via della 20 km di marcia. E per Antonella intendiamo Antonella Palmisano, 25 anni, allenata da Patrizio Parcesepe. Quarta in 1h29’03”, miglior risultato della formazione italiana sino a ora. Una Palmisano autorevole, nonostante la giovane età e nonostante una stagione non di certo vissuta alla grande, in cui ha dovito fare i conti con una serie di contrattempi (leggi infortuni) che non le hanno comunque impedito di allenarsi adeguatamente, pur rinunciando a prestigiose tappe intermedie, come il Mondiale per nazioni di Roma. Figlia di una terra, la Puglia, che spesso sforna marciatori, Antonella ha fatto la sua piccola grande impresa. Non chiamiamola medaglia di cartone, per favore, è un bronzo pallido, che profuma di… questo lo dovrà dire lei stessa nel corso della sua carriera.Antonella Palmisano, già quinta un anno fa ai Mondiali di Pechino, è la nuova stellina della marcia italiana che deve ritrovare assolutamente Eleonora Giorgi, incappata per la terza volta nella squalifica per “sospensione”. Dopo i Mondiali di Pechino del 2015 e i Mondiali a squadre di Roma del 2016, il terzo rosso è arrivato qui a Rio, purtroppo. Gianni Perriceli, l’allenatore, dovrà lavorare tanto per fare digerire l’ennesima botta alla sua allieva. Ha vinto la cinese Liu in 1h28’35”, davanti alla messicana Gonzales a 2”, poi la connazionale Lu 1h28’42”. Un’intramontabile Elisa Riguardo chiude undicesima in 1h31”04.

Nella 50 km maschile, parte alla ricerca di una possibile rivincita l’australiano Jared Tallent, secondo dietro Schwazer alle Olimpiadi di Pechino 2008, secondo dietro a Kyrdpjapkin a Londra 2012, poi oro per la squalifica del russo. Secondo, sempre dietro ad Alex, anche a Roma lo scorso maggio. Ma nemmeno questa volta la rivincita dell’aussie riesce a sfociare in una vittoria, che dopo una lotta strenua è arrisa allo slovacco Matej Toth, già campione mondiale nella passata stagione. La marcia sulla distanza di 50 km è stata splendida, con colpi di scena, di sole, di calore, di cambi di fronte, spettacolo nello spettacolo, con punte di drammaticità. E sì, perché Yohann Diniz, il francese di Reims, che aveva condotto per oltre 30 km a un certo punto è crollato a terra, come un sasso, e prima ancora con un vantaggio di oltre 1 minuto e 30″ si era addirittura fermato per aspettare il canadese Dunfee che lo inseguiva! Tallent che nel corso dell’estate si è allenato, come altri atleti dell’Australia a Gavirate (in provincia di Varese) aveva, senza peli sulla lingua, dichiarato che Schwazer era un “imbroglione”, subito dopo aver tagliato il traguardo lo scorso maggio alle Terme di Caracalla nella Coppa del Mondo scatenando le ire di molti “inviati”. Quando pareva che per lui i giochi fossero fatti, non aveva fatto i conti con il grande caldo patito su di un tracciato tutto assolato, così Toth si è rifatto sotto e lo ha impietosamente trafitto a pochissimo dall’arrivo. Ennesimo argento. Suspance che prosegue anche oltre l’arrivo, col giapponese Arai, terzo al traguardo, squalificato in seguito a un reclamo del team canadese (bronzo a quel punto virtualmente al collo di Dunfee) e successivamente reinsignito della medaglia. Tutti letteralmente stremati al termine di una gara storica che speriamo non lasci strascichi di qualsiasi natura. Ci siamo capiti? Gli italiani: squalificato Caporaso, ritirato Giupponi, ventesimo De Luca in lacrime. A proposito Diniz ha chiuso al settimo posto barcollando. Un po’ come tutti, eccetto il vincitore.

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