Al via la stagione indoor 2023

Zitta zitta senza proferire verbo, la stagione indoor dà i primi segnali di vivacità. Niente di eccezionale, certo ma ad Ancona si sono mossi i primi passi, le prime corse, i primi balzi in estensione, le prime rincorse verso l’asticella.

Ancona, dicevamo, mentre da altre parte dello Stivale giungono confortanti notizie su impianti che prima o poi spunteranno e arricchiranno finalmente anche la nostra nazione, poverissima di stadi coperti, quello dorico resta il solo usufruibile per i campionati. Il clou sarà, come sempre, nei due giorni di metà febbraio con la disputa degli Assoluti. E stando a quanto si dice si vedrà all’opera Marcell Lamont Jacobs. Non è che di lui non se ne parli, anzi basta accendere la televisione e lo vede comparire in qualche spot legato ai suoi sponsor. Intanto il campione olimpico se ne sta al calduccio a Dubai dove su Instagram mostra quotidianamente i suoi allenamenti, che vanno dalle sedute in palestra, pesi e bilancieri, a volate sulla pista e pure qualche scambio di convenevoli con i guantoni da boxe.

Non che gli altri velocisti stiano peggio: trasferte alle Canarie in Sudafrica chi più ne ha… basta scegliere. E’ sufficiente collegarsi con il sito federale e leggere tutti gli spostamenti dei probabili azzurri, non solo velocisti, sia ben chiaro. 

Ancona servirà come prova d’orchestra per poi annunciare una nazionale degna per gli Europei indoor di Instanbul. Nel frattempo, visto che nel capoluogo della Marche dovrebbe mettersi dietro ai blocchi di partenza Jacobs, il sold out è quasi garantito, stampa inclusa, che manda gli inviati di spicco, solo quando si muove il re dei 100.

Pare che non sia della partita, invece, Gimbo Tamberi, che lì abita. Annuncia da tutte le parti, via social, che non salterà in inverno, è impicciato con la costruzione della nuova casa e poi vuole rigenerarsi in vista dell’estate e del prossimo anno con la doppietta: Roma e Parigi.

Chi scrive non ci crede affatto, agonista com’è non appena annusa la possibilità di fare qualche stacco verso l’alto, risponde: presente. Il terzo gioiello – parliamo solo degli uomini in questo caso – Filippo “Pippo” Tortu che cinque anni fa scese sotto il muro dei 10” (9”99) per primo in Italia, non dà segnali di presenza. Non preoccupiamoci è il suo modo di comportarsi. Due giorni prima della discesa in campo l’annuncio. Poi un’altra volta silenzio assoluto.

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